Esiste una storiellina di logica, del matematico Hotelling, chiamata anche paradosso dei due gelatai. Questa mira a spiegare quanto, nel campo dell’economia, sia proficuo per dei produttori che si fanno concorrenza, creare prodotti straordinariamente simili tra loro. Applicabilissima anche al campo della politica, peraltro.
Immaginiamo due gelatai che vendono il loro prodotto in una spiaggia di 1 km e che si spartiscono equamente il litorale dividendolo in due parti uguali per avere sfere d’azione identiche. Ogni gelataio avrà a disposizione 500 mt. E sistemerà il proprio banco frigo al centro di quello spazio in modo tale che ogni bagnante non debba percorrere più di 250 mt per andare a prendersi il gelato.
Ma supponiamo che uno dei due voglia fare il furbetto e, per sgraffignare clienti al concorrente, si avvicini alla linea divisoria. Facciamo finta che l’altro gelataio se ne accorga e si accosti anch’egli al centro della spiaggia per non farsi fregare. Va da sé che i bagnanti sistemati alle estremità del lido ora dovranno percorrere ben più di 250 mt per avere il loro gelato.
Ipotizziamo che ogni gelataio, sempre motivato dall’avidità, continui il suo progressivo spostamento e alla fine entrambi si ritrovino l’uno accanto all’altro nel bel mezzo della spiaggia, coi clienti che devono attraversare quasi tutto l’arenile per andare a refrigerarsi un po’.
Naturalmente un gelataio rappresenta i partiti di destra e l’altro quelli di sinistra. Ora io so di non esser nessuno e, in quanto tale, rappresento l’elettore medio. Io mi sarei un po’ rotta le palle di percorrere un sacco di strada per dover comprare un gelato. C’è il concreto rischio che, scoraggiata dalla distanza, non mi alzi nemmeno più dall’asciugamano e rinunci al sorbetto. E come me tanti altri. Lasciandovi lì, vicini come due coglioni, a fare un’indigestione di tutti i vostri coni invenduti.
Ordunque, voi di sinistra tornate qua, a sinistra! Voi di destra andate di là, a destra appunto!
E cercate di rispolverare il bipolarismo, non il disturbo bipolare. Ché di quest’ultimo ce ne avete mostrato fin troppo, ultimamente.
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
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