Non leggo mai il bugiardino, quel foglietto di istruzioni che trovate all’interno della scatola dei medicinali e che deve il suo nome – in modo scherzoso – alla sua “scarsa” attendibilità. Non lo leggo perché contiene tante di quelle controindicazioni che diventa difficile assumere la pastiglia con tranquillità in quanto può succedere di tutto: problemi respiratori, rapida discesa della pressione del sangue, vomito, debolezza, gonfiore del viso, svenimento, eruzione cutanea e, in alcuni rarissimi casi, anche la morte. Ecco, il bugiardino dice tutto ed il contrario di tutto. La mia pastiglia bianca mi accompagna ormai dal lontano 2005 e tutti i giorni a colazione l’assumo per un problema di pressione arteriosa. Non mi ha mai creato nessun problema e quindi il bugiardino, almeno in questo caso e nei miei confronti, è palesemente bugiardo. Ho deciso di leggerlo perché ultimamente si possono prendere farmaci sostituivi, con lo stesso principio attivo. Il farmacista me li ha proposti e ho accettato. Ho, quindi, provato a leggere i due foglietti per capire bene se fossero davvero simili e ad un certo punto mi sono imbattuto in un paragrafo che ritenevo un clamoroso falso. Il titolo del paragrafo è: Pazienti di razza nera e nelle spiegazioni è testualmente scritto: “Come con altri medicinali simili, l’effetto di riduzione della pressione arteriosa di Olpress è, in qualche modo, ridotto nei pazienti di razza nera.” Ho riletto più volte e ho pensato ad un errore di traduzione ma il bugiardino è scritto in un italiano perfetto e pertanto chi ha scritto ha voluto scrivere “razza” e non “etnia”. Ora, va bene che si chiama bugiardino, ma trovare in un foglietto di istruzioni per medicinali la parola “razza” è un vero ossimoro nei confronti del giuramento di Ippocrate che i medici sono tenuti a rispettare. Giusto per sorridere potremmo concludere: se lo dice il bugiardino che c’è la razza nera non può essere vero. Un po’ come le controindicazioni. Non si avverano quasi mai. Sul quasi ho un piccolo sussulto. Spero solo che qualcuno domani non si svegli e decida di immortalarsi con la pastiglia Olpress e aggiungere che è una buona medicina per la razza bianca, ne faccia un selfie e lo pubblichi in attesa di cuoricini. Sono cose che, per fortuna, in un paese serio non accadono. Quasi mai. In ogni caso, da quando ho letto il bugiardino di Olpress accetto sempre con piacere il medicinale sostitutivo.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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