Io volevo acquistare un aquilone. Mi piacevano i colori e farlo correre tra il mare e il vento. Non avevo soldi. Mi sedetti sulla riva del mare a immaginare il mio aquilone variopinto. Quando diventerò grande, pensai, comprerò tanti aquiloni che dipingeranno il mio grande e immenso cielo. Io volevo acquistare una motocicletta. Mi piaceva l’odore acre dell’olio bruciato, il rumore sordo nel silenzio forte dei miei paesaggi, lo stridere dei freni che annunciavano la velocità, i capelli al vento e l’orizzonte che camminava insieme a me. Non avevo soldi. Mi sedetti sulla riva della mia incoscienza ad immaginare. Quando diventerò grande, pensai, acquisterò decine di motociclette per regalare un nuovo rumore al vento. Io volevo migliorare questo paese. Non ero d’accordo che ci avessero distrutto i sogni, il futuro, che ci avessero sequestrato il sorriso, che tutto fosse legato all’economia e ai numeri. Basterebbe un aquilone e una motocicletta per esempio. Quando diventerò grande farò tutto questo. Mi son seduto nell’universo delle opportunità ad attendere il mio turno e quando è toccato a me, quando potevo decidere, finalmente ho cominciato a pensare che l’aquilone doveva essere più grande, che la motocicletta doveva essere più potente e ho detto a tutti che aspettavo le loro mosse, che non mi fidavo, che un giorno, quando sarei stato ancora più grande avrei dipinto il cielo con gli aquiloni e le motociclette sarebbero sfrecciate e tutti più felici e tutti più allegri e tutti più colorati e…. Io volevo fare tante cose. Non avevo capito che era inutile diventare grande e prendermela con quelli che costruivano piccoli aquiloni e motociclette che non mi piacevano. Dovevo accontentarmi dei miei piccoli sogni e provare a raccontarli meglio a tutti e cominciare a realizzarli. Magari anche un aquilone, un semplice aquilone con un solo colore, avrebbe dipinto quel mio cielo, anche una motocicletta con un piccolo motore avrebbe dato un senso alla velocità. Ed invece tutto tace in attesa di nuova saggezza. Nessuno è più in grado di far volare aquiloni e coltivare speranze.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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