Il lettore non è tenuto a sapere che chi scrive, negli anni novanta, ha lavorato al servizio di vigilanza della Costa Smeralda. In quel mondo, sul quale avevo un punto di vista al tempo privilegiato, la contrapposizione tra ricchi annoiati e infastiditi da tutto ricordava molto quel che accade oggi nella disputa sulla Sea watch. E ci fu un caso in cui mi trovai ad essere Salvini, baluardo alla difesa dei confini.
Erano anni in cui il numero dei venditori ambulanti nelle spiagge andava aumentando in modo vistoso. Una delle spiagge su cui si riversava il maggior numero di questi ambulanti – quelli che allora i giornali chiamavano “vu cumprà” – era il Grande Pevero, a due chilometri da Porto Cervo. A qualche centinaio di metri dalla spiaggia, verso l’entroterra, si trova il condominio Case del golf. Dal condominio al mare del Pevero si può arrivare attraverso una strada sterrata.
Capitava che molti di questi vu cumprà, estenuati dal loro massacrante andirivieni sotto al sole, percorressero quel sentiero per cercare il sollievo dell’ombra delle tettoie e sotto gli alberi del condominio, magari anche per mangiare un panino in santa pace. Così facendo, però, violavano un confine, essendo quel condominio una proprietà privata.
Dal condominio qualcuno se ne lamentò. E siccome il servizio di vigilanza lavorava per conto del Consorzio, di cui il condominio faceva parte, per un periodo ci mandarono a difendere la sbarra posta alla fine dello sterrato. A difenderla dall’invasore vu cumprà.
E quando li vedevamo arrivare, distrutti dalla fatica e sudati, li rispedivamo indietro, perché quel confine non poteva essere oltrepassato. In breve, nessuno di loro provò più a cercare ristoro all’ombra del condominio – ombra da ricchi, mica da poveracci – e il servizio venne tolto. Credo di essermi vergognato poche volte in vita mia, come allora. Più che un baluardo, mi sentii un balordo.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo e-book "Cosa conta".
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