Appartengo alla generazione no-tatoo e non amo i tatuaggi. Lo dico subito, per sgombrare il campo da possibili invettive. Non mi piacciono e non mi sono mai piaciuti. Non rappresentano la mia cultura, non raccontano la mia storia e non aggiungono nulla a quella che tutti gli amanti dei disegni sul corpo vogliono annoverare tra la “libertà”. Credo che le opere d’arte e la bellezza non debbano essere disegnate sulla pelle della gente anche perché, se di opera d’arte si tratta, non conoscendo la persona potrei non ammirarla mai. Nel 1983 m’imbattei per la prima volta con i tatuaggi perché cominciai a lavorare in carcere. I detenuti utilizzavano e utilizzano questa forma espressiva in modo seriale: il tatuaggio è una sfida, un modo di rappresentare quella realtà, vuole gettare un urlo al di là del muro e dichiarare che quel segno, quella scritta è la consapevolezza di essere stato “carcerato”. Poi questi segni, queste opere d’arte semoventi si sono traferite nei calciatori e le linee, le curve, i disegni sono ormai un “cult” tra questi professionisti. Ho notato, però, che il calciatore più calciatore di tutti, Cristiano Ronaldo, non ha nessun tatuaggio e in campo continua a giocare molto bene. Non credo che disegnarsi la pelle sia sintomo di “machismo” anche perché moltissime donne utilizzano questa nuova forma espressiva. Dico, sommessamente, che è diventata una moda esagerata e in alcuni casi insopportabile. Silvio Berlusconi ha dichiarato, a proposito della sua nuova squadra di calcio – il Monza – che acquisterà solo giocatori senza tatuaggi. Ne troverà pochissimi, è vero, ma è la prima volta (e penso anche unica) che mi trovo d’accordo con lui.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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