A me i sìriccio ricordano un po’ i novax. Io penso che entrambi appartengano alla stessa area irrazionale del complottismo che alla fine nasconde una buona dose di egoismo globale. In parole povere, se i novax non vogliono affrontare per il bene della comunità quello che loro ritengono un rischio, i sìriccio non vogliono rinunciare alla pastasciutta al riccio di mare e se ne fregano dell’estinzione della specie. Ma avete sentito le motivazioni di quelli che si oppongono al blocco della raccolta del riccio per tre anni? Roba del tipo: però “loro” vedrete che continueranno a mangiarli, i ricci! Dove “loro” sono naturalmente i poteri forti e Soros. Oppure: dai tempi di mia nonna i ricci si sono sempre presi e mangiati e non sono mai mancati. Sì, ma tua nonna i ricci non li trovava in ogni ristorante sotto forma di crostini di antipasto o primi piatti, non li comprava in barattoli colmi di lingue arancioni. Sapete quanti ricci siano stati spaccati e svuotati per imbottire uno di quei barattolini che consumate in un attimo per una cena di poche persone? Almeno tutti i ricci che “un tempo” (il famoso bel tempo della nonna del signore di prima) si consumavano in diversi giorni seduti sugli scogli o in spiaggia. E chi sugli scogli o in spiaggia non ci può andare o non ne ha voglia? Pazienza, rinuncerà al riccio: non è la fine del mondo. Mia madre amava i ricci e quando si ammalò non era più in grado di recarsi al mare per vederli raccogliere e gustarli sul posto. Un giorno, in una casa di Stintino, le facemmo la sorpresa di portarne un po’ con un secchio di acqua di mare per sciacquarli. Ci ringraziò come se le avessimo regalato chissà che cosa. Allora non si parlava di estinzione, i ricci sembravano infiniti, eppure lei capì che quella era un’eccezione, il grande e irripetibile dono di un piccolo piacere fatto a una morente che per tutta la vita si era accontentata di piccoli piaceri che nella sua incrollabile felicità esistenziale faceva diventare grandi. Il barattolo colmo di lingue di riccio per condire gli spaghetti o ricoprire i crostini, non è un piccolo piacere ma un grande vizio. Uno di quei vizi che, messi insieme, stanno rovinando il mondo.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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