“Non ci sono più quelli di una volta”. Questa frase, segno di nostalgia per tempi che parevano migliori, mi capita di associarla a svariate categorie di persone. Gli insegnanti, ad esempio. L’episodio di don Silvio Foddis, parroco di Arborea che invita all’uso del lanciafiamme alla vista di una foto di due uomini nudi, me l’ha fatta tornare in mente, quella frase un po’ facile e banale. “Non ci sono più quelli di una volta”, nemmeno i preti. Non che ne abbia frequentati molti e a lungo, di questi comuni mortali che si fanno chiamare servi del Signore. Ma, nemmeno, mi stanno antipatici a priori. I preti di una volta, quelli di quando andavo in chiesa da piccola, per intenderci, mica parlavano come Foddis. Probabilmente nemmeno loro avrebbero gioito all’idea delle unioni omosessuali o all’organizzazione di un gay pride. Però per farci capire che non approvavano le relazioni tra persone dello stesso sesso avrebbero tirato fuori, che so, il capitolo XIX della Genesi, quello della distruzione di Sodoma. E io sarei stata lì, come sempre stavo alle messe, annoiata e distratta, senza capirci granché e con la testa rivolta invece che verso l’altare, all’uscita che dava sulla piazza, pensando al gelato o alle patatine che mi sarei comprata dopo l’omelia, prima di tornarmene a casa. Invece no, adesso. Siamo nel 2015 e al posto della Genesi, c’è il lanciafiamme. Che il lanciafiamme abbia un utilizzo più pratico rispetto alla pioggia di fuoco e zolfo di Sodoma, è indubbio. Facendo riferimento a tale comunissimo oggetto, che non alle Scritture, il pubblico/utente si annoia meno. Così, il linguaggio degli uomini di chiesa, che poteva apparire stantio e fastidioso come l’odore di incenso, ma che certo richiedeva un certo sforzo interpretativo, è stato sostituito col richiamo ad un oggetto evocante banale violenza. Banalità reiterata nell’uso di frasi preconfezionate in perfetto stile social : “sono stato frainteso”, “mi scuso se qualcuno si è sentito offeso, non era mia intenzione”. Se una cosa positiva posso trovarla, in questa storia, è che davanti a tanta sciatteria espressiva mi è venuta voglia di sfogliare la Genesi. Il mio prete di una volta non ci sarebbe nemmeno entrato, su Facebook. Il mio prete di una volta non avrebbe nemmeno messo magliette che sembrano rubate dall’armadio di Salvini.
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