Mohammed Bin Nayef , principe ereditario saudita e Sophie Marceau, attrice francese. Dovendo scegliere chi dei due eleggere personaggio del giorno, sceglierei la più gradevole attrice. Impossibile però parlare di uno escludendo totalmente l’altro, tanto più se si considera che l’unico film da me visto con la Marceau protagonista è Il tempo delle mele, e quindi non avrei molto da dire. E poi, a complicare il quadro ci sarebbe anche il presidente Hollande, di cui ho escluso il faccione nella fotografia.
Non so voi, ma a me Hollande fa un po’ tenerezza. Involontariamente comico e goffo, ci ricasca anche stavolta. Facendo un po’ di ordine: Hollande riceve il 4 marzo all’Eliseo il principe Bin Nayef per conferirgli l’onorificenza della Legion d’Onore. Vista la delicata situazione internazionale e la controversa nomea della casa reale saudita, la cerimonia è organizzata, riportano quotidiani internazionali, quasi in gran segreto. Peccato che un’agenzia saudita spifferi invece la notizia, che da Ryadh, arriva in Europa. Dal Guardian a Le Monde a i pareri sono unanimi: gaffe, honte, shame.
L’ambasciatore francese in Arabia Saudita cerca di metterci una pezza e si affretta a precisare che si tratta di un’onorificenza esclusivamente a titolo personale e come sia necessario rinforzare l’immagine di colui che sarà il prossimo sovrano saudita. Futuro sovrano, ma pur sempre attuale ministro dell’interno. E, a proposito di affari interni al regno, la stampa che conta snocciola il numero delle esecuzioni capitali emesse dall’inizio dell’anno nel paese culla dello wahabismo. E più che dar troppo credito alla motivazione ufficiale, individuata nello sforzo di “combattere il terrorismo nella ragione e nel mondo”, si ricorda come il legame tra Parigi e la dinastia abbia a che fare col proficuo commercio di armi: nel maggio 2015 un incontro tra Hollande e Bin Nayef si era concluso con la stipula di contratti per 11 miliardi di dollari in aerei da combattimento.
Niente più che la solita Realpolitik, insomma.
E Sophie? L’attrice non ci sta e invitata all’Eliseo per ricevere lo stesso riconoscimento conferito al principe, si sistema al pc e rilancia il tweet del giornalista Samuel Laurent sulle 154 esecuzioni capitali eseguite in Arabia Saudita lo scorso anno.
Bravo Sophie!, da oggi oltre che alle mele e alla canzoncina Reality, assocerò il tuo viso a quello, meno bellino, di Mohammed Bin Nayef al Saud.
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