In questa domenica mattina livida, piovosa e ventosa, il primo pensiero è stato a quando l’Italia era ostaggio di milioni di migranti – ma che dico milioni? Miliardi! – che premevano sui suoi confini, rubavano il lavoro della sua brava gente, attentavano alla purezza delle sue donne e riempivano le strade di droghe per tutti i gusti, sfoggiando smartphone all’ultimo grido, capi firmati e fisici scultorei, peraltro senza fuggire da nessuna guerra ma per il puro gusto di praticare delinquenza in quell’altrove che è la nostra sventurata Patria, dove ogni farabutto può combinare quel che gli pare, ché già lo sappiamo che la legge sta dalla parte dei malfacenti e giustizia non ce n’è.
Mi sono studiato da cima a fondo le homepage del Corriere della Sera e di Repubblica. Nulla, nessuna notizia da Lampedusa, nessun cenno a Omg impegnate in opere di salvataggio, nessuna nuova su polemiche tra Stati che si rimpallano questi pellegrini sulle loro pericolanti bagnarole.
Che io ricordi, l’ultimo ritorno di fiamma per la difesa dei nostri confini minacciati è stato a settembre, quando l’Alan Kurdi entrò a Olbia tra strilli e sceneggiate leghiste.
Il virus, che è un vero problema, ha almeno per ora cancellato dai quotidiani la strumentalizzazione politica di un altro problema.
Però poi ho affinato la ricerca, andando a cercare precisamente notizie sui migranti in mare.
E ho trovato che in questa domenica mattina livida, piovosa e ventosa, duecentocinquanta disperati sono alla deriva nel Mediterraneo, senza che nessuno possa soccorrerli.
Che ce ne importa a noi, presi dalla polemica cromatica tra gialli e arancioni?
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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