Roba di social. Aurora Ramazzotti risponde con un freestyle rap a un giovane stronzetto inglese che prova a prenderci in giro in quanto italiani. La ragazza gli fa le bucce con elegante efficacia e suscita un’onda di consenso. E’ l’effetto famiglia: io posso litigare ogni santo giorno con mia sorella, ma se un estraneo le dà della puttana, gli rompo il culo. O quanto meno ci provo. Significa che davanti a un’aggressione esterna si sviluppa una solidarietà interna? O vuol dire soltanto che se qualcuno attacca il perimetro nazionale, urbano o familiare nel quale sono collocato mi sento individualmente colpito e quindi mi difendo in una reazione individuale ed egoistica? Lascio la risposta agli specialisti delle analisi: storici, antropologi, sociologi, psicologi e Stefano Massini che ormai con un suo monologo sposta più opinioni della Pacem in Terris di Papa Giovanni. Per quanto mi riguarda, pur essendo di immeritata formazione culturale e politica marxista, quindi alle origini internazionalista più che nazionalista, ho un incontenibile spirito nazionale e quindi mi associo al consenso per Aurora Ramazzotti aggiungendo un pizzico di deteriore sciovinismo: siamo molto meglio degli inglesi, non ho mai visto da quelle parti niente e nessuno che dalle mie non sia più bello. Abbiamo un handicap storico che ha dato più forza a loro, visibile anche dal fatto che ho appena usato il vocabolo “handicap” anziché “svantaggio”: cioè che mentre noi sviluppavamo la nostra bellezza e la nostra intelligenza con i Comuni, loro erano già un regno unito, come altri in Europa e nel mondo più avanti di noi in quanto a colonie e industrie. Quando ci siamo arrivati anche a noi, era già piuttosto tardi e inoltre per molti anni più che un’unificazione abbiamo perfezionato un’annessione al Piemonte. Vabbè, queste sono le stupidate che penso io della nostra storia, ma sono anch’io convinto che, nonostante Salvini , nonostante Renzi che ogni tanto si riprende il pallone e rovina tutto il gioco, nonostante la mia Regione sia pilotata neppure tanto dietro le quinte da uno come Zoffili, nonostante nella mia città abbiano intitolato a Berlinguer una via che si incrocia con quella intitolata a Cossiga nell’intento di affermare che hanno nello stesso modo illustrato Sassari, nonostante venga con serietà intervistato Mastella sul significato e l’evoluzione di una crisi del governo nazionale, nonostante questo non riesco a pensare a un Paese più bello dell’Italia.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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