Ma chi lo avrebbe mai detto? Il costo della TAV è già lievitato dagli 8.3 miliardi di euro iniziali agli 11.9 miliardi di euro di oggi. E siamo solo all’inizio. Considerando che questa inutile e dannosa opera che sventrerà una collina piena di amianto, sarà pronta tra non meno di 18 anni, ma probabilmente saranno 25 o 30, provate ad immaginare quanto lieviteranno i costi. Corruzione, mazzette, infiltrazioni della mafia e della camorra. Così si gonfiano i costi di un’opera inutile che farà arricchire politici corrotti e mafiosi. I nostri soldi, quelli delle tasse per intenderci, dirottati verso criminali e politici (sia del PD che del PDL) per realizzare un’opera che quando sarà pronta (se mai lo sarà) sarà oramai obsoleta e superata (chi diamine prenderà il treno tra 30 anni per andare da Torino a Lione? Ma che diamine ci vai a fare a Lione?). Investire 12 miliardi di euro (che diventeranno una ventina negli anni) per costruire un’opera inutile non è solo folle, ma criminale. Si potrebbero destinare questi soldi per la messa in sicurezza del territorio violentato (dove mazzette e corruzione hanno spinto vero la cementificazione selvaggia) o l’ammodernamento della rete ferroviaria nazionale. Ma in quel caso non ci sarebbero grossi appalti con le relative mega tangenti ai principali partiti italiani. 12 miliardi di euro rubati alla collettività, un assalto alla dirigenza che non può lasciarci indifferenti. Sono i nostri soldi che vengono depredati da corrotti e corruttori. Ma il problema nell’Italia renziana, si sa, è l’articolo 18.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
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