Raccontai in altra occasione della presenza in questa casa di una tartaruga d’acqua con vent’anni ormai sul carapace. Raggiunte le dimensioni di un’anguria, fino al principio della scorsa estate ha condotto una vita di passeggiate nel cortile, di sfregamenti di naso con cani e gatti, di bagnetti nella sua vasca e, soprattutto, un meritato letargo dal primo giorno esatto dell’autunno (caldo o non caldo) fino al primo giorno esatto della primavera. Il primo giorno d’autunno è sempre venuta ad avvisarmi, a farsi prendere in grembo, a salutarmi? perché doveva raggiungere la sua postazione da sonno dentro casa. Lì stava profondamente immobile: quasi la scordavo.
Ebbene (anche questo l’ho già raccontato) nel maggio scorso lei si è innamorata di un giovane tartarugo di terra giunto chissà come tra noi. Sotto i miei occhi sorpresi, a causa della differenza di specie, loro due hanno quotidianamente messo in scena l’amore erotico più fantasioso. Non solo. Trotterellavano assieme, e uno aspettava l’altra se più lenta. O viceversa. Lei non mangiava se anche lui non aveva la propria razione. Hugo stava ore in adorazione a guardarla nei momenti in cui lei stava immersa nella propria vaschetta per non disidratarsi. Insomma, una bella favoletta che mi colpì ulteriormente quando vidi la femmina iniziare a deporre uova, che protessi, sperando in un miracolo (non si sa mai). Le uova, una dietro l’altra, perivano. Ebbene ancora. Il primo giorno d’autunno Hugo, questo è il nome del maschio, scomparve in qualche tana adatta per il suo letargo. Lei, Golondrina, restò spersa, me ne accorsi subito. Vagava tra le erbe con affanno e un esistere che chiamerei da addolorata. Non mi chiese il rifugio invernale, quasi non mi guardava. Non mangiava. Vagava. Ho aspettato con lei. Lui non è tornato. L’ho portata d’imperio in casa. Scappava dalla vasca, ci tornava, scappava e ci tornava. Nessun sonno: faceva e fa, ormai quasi nuova primavera, uova uova uova. So che sta aspettando il ritorno dell’amato, attenta a non addormentarsi un istante. Lui forse tornerà pimpante e riposato barba fatta, lei sarà sciupata d’amore. Eppure, io credo, nessuno ha mai insegnato a Golondrina ad essere una donna fatta così. O a Hugo ad essere un maschietto disattento alla sensibilità di un sogno.
Nessuna morale in questa storia, non mi interessa giudicare.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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