Oggi è la festa della nostra Repubblica. La nostra Repubblica, incardinata sul concetto della democrazia rappresentativa: i cittadini mandano in Parlamento col proprio voto coloro che ritiengono più adeguati al ruolo. I governi non sono eletti, ma si presuppone che chi viene chiamato a farne parte da politico goda di un sostegno popolare proporzionato al prestigioso ruolo. Il 31 maggio il sottosegretario Francesca Barracciu, unica rappresentante sarda nel governo Renzi, si è presentata da candidata consigliere alle elezioni comunali a Sorgono, centro di 1736 abitanti che le ha dato i natali. Un sottosegretario del Governo si offre di aiutare la lista del proprio aspirante sindaco: non dovrebbe esserci scampo per la lista avversaria, soverchiata dalla visibilità e dal consenso di una esponente del Governo schierata dall’altro lato della barricata. E invece succede che la squadra del sottosegretario perda malamente, ottenendo la metà dei voti dei vincitori. Francesca Barracciu, sottosegretario al Turismo e alla Cultura, riceve 88 preferenze. Ottantotto preferenze. Alla Barracciu era già successo cinque anni fa: si candidò a sindaco e perse. Un’altra volta vinse, ma c’era solo la sua lista. Certo, non è la prima volta che politici di gran fama finiscono bastonati nel cortile di casa. Ma non importa se è già successo: importa che sia successo ancora. Visto che è la loro festa, dimostriamo di voler davvero bene ai concetti di Repubblica e Democrazia: chiediamo loro se in quest’Italia si sentono degnamente rappresentati.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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