Heinric Himmler, l’uomo-ombra, il nemico silente. Il viscido compagno di classe di cui non ti accorgi e che non ricordi quando lo rivedi ai tristi raduni della scuola. Ma lui già da allora trama per fartela pagare per non esserti accorto di lui o perlomeno per avere dei vantaggi tutti suoi anche a costo di passare sopra al tuo cadavere.
Dall’aspetto talmente insignificante che dopo il Putsch di Monaco, il tentato colpo di stato del 1923, non segue le sorti di Hitler e di Röhm, non verrà arrestato. Perché sarà considerato innocuo, praticamente irrilevante.
Riempendosi la bocca con la parola “fedeltà” come pilastro portante del suo essere tutto d’un pezzo, fu un in realtà un grande traditore. A iniziare dal tiro mancino giocato a Röhm, la cui amicizia con Hitler diventava sempre più un impedimento per la sua carriera. Oddio “amicizia” è una parolona, pure Adolf ha cercato di levarselo in tutti i modi prima spedendolo in Bolivia poi dandogli una carica come Ministro senza portafoglio (tiè lo zuccherino), sperava in questo modo di schiacciare sempre più le SA (le Squadre d’Assalto) fino a farle scomparire, a favore delle SS, le Squadre di Protezione, più eleganti nella loro divisa e più selezionate nella scelta degli ariani componenti, rispetto alle camicie brune delle SA che pure tanto avevano fatto per far salire al potere il Fuhrer.
Così Himmler e il suo amichetto Heydrich studiano il colpaccio e mostrano a Hitler i documenti che dimostrerebbero il tentativo di cospirazione da parte di Röhm. Alle 4 del mattino del 30 giugno 1934, vennero arrestati per poi essere trucidati, diversi componenti delle SA, che soggiornavano nell’hotel a Bad Wiessee. Molti di loro erano omosessuali, Röhm compreso, quella notte, la Notte dei Lunghi Coltelli, fu la data di inizio della repressione verso i gay. Fino ad allora molti esponenti del Movimento per la Liberazione Omosessuale, tra cui intellettuali, simpatizzavano per il Partito Nazionalsocialista.
Il secondo grande tradimento del fedelissimo Himmler è tutto personale, lo riserva alla moglie Marga, infatti inizia a copulare con la sua giovane segretaria Hedwig, no ma tranquillo Heinric, nessun cliché. Il capo e la segretaria, mai sentito. Però come tutti i traditori che non vogliono sentire la coscienza scivolargli dentro, si inventa l’Ordine sulla Procreazione dei Figli. Praticamente era giusto figliare per la Patria con qualsiasi donna capitasse a tiro, perché comunque poi si sarebbe potuto “riparare” con delle seconde nozze. I figli potevano godere così del riconoscimento e delle giuste attenzioni e doveri di un padre, in cambio quei figli avrebbero potuto servire la Patria alla bisogna. Le personalità così melliflue come Heinric, riescono ad avere sprazzi di creatività per il proprio tornaconto. Mica come Goebbels che nonostante fosse addetto alla propaganda, e quindi ti saresti aspettato da lui il guizzo geniale, fu costretto a lasciare la sua amante, l’attrice Lída Baarová. Costretto dalla moglie Magda e pure da Hitler. Invece quel furbacchione di Himmler si inventa una roba che neanche Michael Douglas con la sua dipendenza al sesso, avrebbe potuto venderla meglio. Il terzo grande tradimento è sul finire della sua carriera, sul finire dell’intero Regime quando incontra di nascosto prima Norbert Masur rappresentante dell’World Jewish Congress e Folke Bernadotte poi, per negoziare, per patteggiare, per pararsi il culo alle spalle dell’amico Adolf dopo che gli ha cantato la canzoncina “tanti auguri a te” (anzi Alles Gute zum Geburtstag), il 20 aprile del 1945 dove nella tenuta di Felix Kersten, si festeggiava il compleanno del Fuhrer. Capito che ambientino di serpi questi nazi? Sì sì, sperate pure che ritornino ma iniziate a pararvi le spalle.
Da bravo burocrate, Himmler non era autoritario né tantomeno autorevole, era semplicemente un sadico. Quando la moglie Marga ad esempio, si lamentò della disubbidienza del figlio adottivo Gerhard, lui suggerì di non firmarsi più “mamma” nelle lettere. Sapeva evidentemente come ferire e sapeva farlo con un’agghiacciante freddezza.
È lui il progettista primo della Soluzione Finale, è lui che consola i poliziotti incaricati di fucilare i detenuti dei campi di concentramento, ed è sempre lui che sente la necessità di proteggere quegli stessi poliziotti, progettando dei bordelli interni ai Lager dove potessero divertirsi assieme a detenuti ariani, ma ancora peggio, accogliendo con entusiasmo la soluzione delle camere a gas per sterminare i non-ariani. In modo che la selezione fosse: Pulita, Discreta, Efficiente. In questo modo nessun contatto visivo tra boia e vittime. Si poteva così salvaguardare la psiche dei valorosi soldati. Questa era la priorità. Il resto, solo spiacevoli intoppi.
Sparo pixel alla rinfusa, del resto sono nata sotto un palindromo (17-1-71), non potevo che essere tutto e il contrario di tutto. Su una cosa però non mi contraddico «Quando mangio, bevo acqua. Quando bevo, bevo vino» (cit. un alpino)
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