Per vent’anni ci hanno propinato la favola delle toghe rosse, della giustizia politica e ad orologeria, per vent’anni hanno cercato di lavarci il cervello per farci credere che l’uomo più ricco, più potente, più influente d’Italia fosse un perseguitato. Un’intera generazione è cresciuta ascoltando sui telegiornali questa martellante campagna. Ieri quest’uomo, Silvio Berlusconi, è stato condannato a tre anni per avere corrotto un senatore. Con quei soldi, ha stabilito il tribunale di Napoli, una maggioranza parlamentare scelta dall’elettorato si sfaldò e un governo venne rovesciato. Un uomo che ancora oggi ha ancora in capitolo sulle riforme istituzionali, sette anni fa ha corrotto un senatore per fargli cambiare casacca. Quel senatore, per la cronaca, è un reo confesso ed è stato già condannato.
Ma il processo di estinguerà ad ottobre, quando le accuse finiranno prescritte: Berlusconi la farà franca anche stavolta. Naturalmente i suoi telegiornali, quando sarà il momento, annunceranno l’assoluzione, non la prescrizione. Però era vero che avevamo un problema con la giustizia. Il problema non erano le toghe rosse o i processi politici, ma i tempi troppo lenti dei procedimenti. A dire il vero, per poter dimostrare l’assunto dei magistrati “antropologicamente diversi” tornava utile accusarli anche di essere fannulloni, cosicché su inefficienze e lentezza della giustizia la stampa di Berlusconi ha sempre pervicacemente insistito. Ma vedrete che stavolta farà un’eccezione. La giustizia non è uguale per tutti e nemmeno la cronaca giudiziaria.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Cara Cora (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design