Il troppo lavoro svuota, prosciuga, imbestialisce, riduce ai minimi termini dei bisogni primari, ci toglie la vista delle stelle e anche il puro ricordo che le stelle esistano, sopra le nostre teste. Chiacchierando al telefono con un amico, giorni fa, gli ho chiesto se poi la figlia avesse lavorato al supermercato per la stagione estiva, come avevo sentito dire da qualcuno. “Ci è rimasta solo due giorni”. “Come mai?” “Mi ha detto che le condizioni di lavoro reali non erano quelle del contratto, perché il contratto lei lo aveva letto, secondo lei la stavano sfruttando. Mi sta diventando comunista”. Mi è venuto istintivo consolarlo. “Vedrai, capirà che la vita è anche compromesso, la necessità di essere elastici, di chiudere un occhio, di fare un passo indietro. Ci siamo passati tutti dalla ribellione, da ragazzi. Guarirà”. Poi ci siamo salutati. E mentre gironzolavo in auto per il paese, tra le luci di cento altre auto, “Un’altra vita di Battiato” in sottofondo, mi sono pentito di aver cercato di consolarlo, mi sono sentito avvilito per aver pronunciato quelle parole, ho pensato che si inizia ad essere vecchi quando si cerca sempre la soluzione più comoda o la strada più breve, quando si passa oltre l’arroganza di chi fa la voce grossa. Quando si cerca di smorzare la rivendicazione di un piccolo diritto. Non potremo vedere luce, se i ragazzi smetteranno di pretendere ciò che è loro. Che sia l’equo trattamento in un posto di lavoro stagionale, che siano risposte alle grandi ingiustizie del mondo.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design