Ieri era una giornata del tutto ordinaria. Solita notte da lupa nel Bronx, in bianco e tormentata dall’afa, solite rogne, solite ingiunzioni di pagamento, soliti dilemmi esistenziali, tipo “perché Noè non ha lasciato che quelle due zanzare di merda annegassero?”.
Una giornata ordinaria fino a sera, quando mi arriva una notifica che mi informa di essere stata inserita in un “gruppo segreto”. Minchia, un vero gruppo segreto, di quelli di cui avevi sentito raccontare nelle leggende metropolitane e che non credevi potesse esistere davvero.
Provo un brivido strano, entro a curiosare e mi trovo davanti a un’umanità che passa il tempo a sputtanare quella e quell’altro, ma guarda come si veste da baldracca Bernarda e pensate a quanto è cazzone Manolo, e vedete come Osvalda proprio non ci arriva anche se si sforza.
Gente che spiega come va il mondo, gente che la sa lunga col culo degli altri, gente che laggente.
Vabbé, riconosco che il fascino del pettegolezzo è vigliacco, leggo qui e là, a tratti è pure divertente, ma presto mi prende la monotonia triste e comincio a riflettere sulle disgrazie del mondo, che qui ce n’è un bel campionario. Soprattutto mi assale il dubbio che un sacco di tizi stanno soli anche se sono in compagnia, pure se c’hanno il partner appresso, e provano a bucare la tranquilla disperazione indossando la mascherina e fiondandosi come iene sul primo moribondo che capita a tiro. Ma un po’ di tempo da dedicare alla cura di sé stessi? Voglio dire, un po’ di letture rigeneranti, un interesse da coltivare, l’orto con le erbe aromatiche, al limite un po’ di sanissimo autoerotismo, un vibratore. Niente da fare, “Cent’anni di psicoanalisi e il mondo va sempre peggio”. Alle proprie frustrazioni si risponde pestando i piedi a qualcun altro, ora anche nella forma del bullismo da gruppo segreto. Mi sale alla mente un parallelismo con le squadracce degli anni ’20, anche quelle facevano gruppo, anche quelle ti permettevano di mimetizzarti e di sentirti gregario, pure allora c’erano Manolo, Osvalda e Bernarda da umiliare.
Oggi non gli si mena più col bastone, non gli si dà la pistolettata col piombo, ma le parole all’ombra del gruppo fanno talvolta rima con l’olio di ricino di un tempo. Intendiamoci, mica penso che i gruppi segreti 2.0 siano tutti covi di camicie nere, passatemi la forzatura. Ci saranno sicuro miti internauti che si danno appuntamento in comitiva, che ne so, i cultori della salama da sugo, i fanatici del ramino, o gli appassionati di Gigi D’Alessio che stanno in incognito perché magari si vergognano a dirlo a voce alta.
Le mie erano solo considerazioni un po’ così, sull’onda delle note di una notte di mezza estate. Bòn, le mie due cose le ho dette e ora mi ritiro in cameretta, devo giusto dedicarmi del tempo per volermi bene. Ho un gruppo segreto con un paio di greci, se c’ha tempo forse si farà vedere pure Platone.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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