Oggi è un giorno nero per la cultura in Sardegna.
Untore blog è stato costretto costretto a chiudere: seguito da milioni di appassionati, era un esempio di raffinata ironia.
Questi campioni della satira mettevano alla berlina l’archeologia ufficiale, facendo finta di rappresentarne il vero e feroce volto.
Chiunque osasse dissentire dalle verità rivelate dall’archeologia di stato veniva bersagliato con gli insulti più improbabili: asino, fallito, pazzo, avido, nei miei confronti ho registrato perfino un “cornuto”.
Una volta una signora che, si dice, appartenga al gruppo dei satiri, mi ha lanciato un amabilissimo, spiritosissimo, sublime, “cretino”.
Sono rimasto estasiato dalla raffinatezza dell’ossimoro: un cretino con il Ph.D., a cui la signora in questione ambirebbe.
Per me è sempre stato chiaro che si trattava di mattacchioni geniali: quale intellettuale darebbe del cornuto a uno che dissente dalla sua interpretazione della funzione dei nuraghi?
Ovviamente era tutta una parodia per prendere in giro la rigidità degli archeologi di regime.
Ora, pare che qualcuno non abbia capito il gioco raffinato condotto dagli untori e loro, rattristati dall’incomprensione, chiudono i battenti.
Non intendevano offendere me o gli altri finti bersagli dei loro frizzi e lazzi.
La loro era pura poesia.
Leggete cosa scrivono ora, nel loro messaggio finale:
“Non c’è stata, da parte nostra, alcuna volontà diffamatoria, né, tantomeno, l’intenzione di danneggiare volontariamente le persone oggetto di post citate nel presente blogwww.untoreblog.wordpress.com. Ci scusiamo con chiunque, a qualunque titolo, si sia sentito diffamato dai nostri scritti: istituzione, associazione, fondazione, privato cittadino. A ciascuno risponderemo in separata sede sperando nell’accoglimento delle nostre scuse ed in una bonaria composizione della vertenza. Naturalmente, ci rendiamo disponibili fin d’ora a manifestare pubblicamente quanto appena dichiarato nelle sedi che le persone danneggiate vorranno scegliere; in particolare, spazi pubblicitari a pagamento sui due principali quotidiani sardi.”
Mi sono venute le lacrime agli occhi!
Chi mai potrebbe volere l’umiliazione di questi poeti dello sberleffo?
E io allora dico: questa è una repressione inaccettabile!
Viva la libertà di parola!
Siamo tutti untori!
Non lasciamo morire Charlie per la seconda volta!
Untore libero … e Guarnieri stopper!
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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