Non basta dire che Salvatore Morittu, nato nel 1946 a Bonorva, sia stato nel 1980 il fondatore della comunità Mondo X in Sardegna, non basta dire che questo indomito frate francescano abbia visto prima di ogni altro, in Sardegna, un corpo umano divorato dal flagello dell’Aids. Non sarebbe sufficiente accennare al suo fondamentale ruolo, nell’Isola, sul fronte (perché di fronte si trattava) dell’accoglienza e del recupero dei tossicodipendenti, in funzione della loro reintegrazione sociale. Serviva un libro che condensasse tutta una vita, vissuta molto più avventurosamente di quelle di James Bond. Servivano delle memorie che portassero alla radice di questo cammino, che spiegassero perché quella marcia fosse iniziata. “Gli ultimi sognano a colori”, edito da Arkadia, è la biografia di padre Morittu, scritta da Giampaolo Cassitta. Trent’anni di amicizia tra i due autori e tre anni di lavoro hanno prodotto questa lettura appassionante, ipnotica, che trovate da oggi in libreria.
L’avvio del cammino di Morittu furono i campi di Bonorva inquadrati dai suoi occhi di bambino, la vita aspra della campagna, la maestra socialista delle scuole elementari che convinse la famiglia a farlo studiare, l’ingresso in seminario ad undici anni, il santuario francescano di La Verna, la professione a sedici anni, Pescia, la disciplina imposta anche con l’autoflagellazione, quando le tentazioni del corpo si facevano irresistibili. Scelte di comprensione davvero ostica, se le si considerasse fini a loro stesse. Ma quella formazione militare, quell’allenamento alla rinuncia, trova una sua spiegazione coerente col percorso di sacrificio compiuto da Salvatore Morittu nella sua vita: senza un corpo e una mente così tenaci, non sarebbe stato possibile. Si potrebbe anche obiettare: come si fa a decidere della propria vita a undici anni? In realtà – il racconto di Giampaolo Cassita lo illustra nitidamente – ogni passo in più del cammino fu per Morittu una conferma, un rafforzamento di quella scelta precoce. Evidentemente la vocazione esiste. Tanto è vero, che quella missione Morittu scelse di sostenerla scientificamente con gli studi di Psicologia alla Sapienza, conclusi con la laurea nel 1978, anche questi orientati ad apprendere forme e metodi per l’inclusione degli ultimi. Decisive le letture dei testi di Basaglia. Certo, non furono solo i conventi, le letture di San Francesco e gli esercizi spirituali a determinare la formazione intellettuale del fondatore di Mondo X. Contribuì il clima rivoluzionario degli anni sessanta, la scoperta della letteratura, i russi con Dostoevskij in testa e i poeti maledetti, ma soprattutto lo sgomento per i fatti di quel tempo. Eccone un esempio: “Il Vietnam è stato un evento che ha profondamente inciso nel mio intimo e quasi naturalmente nacque la consapevolezza di essere anti americano, ovvero contro il capitalismo e a favore del proletariato, contro la ricchezza e l’agiatezza e a favore dei poveri, degli ultimi, contro la boria, l’aggressività, la prepotenza e a favore della dolcezza, della bontà, dell’accettazione; contro l’esclusione e a favore dell’in- clusione di tutti gli uomini nella tavola apparecchiata per la vita”. Morittu si sarebbe dovuto laureare il 16 marzo del 1978, relatori i professori Massimo Ammaniti e Malagodi Togliatti, la figlia di Palmiro. Ma quel giorno rapirono Aldo Moro e le università si fermarono, cosicché l’atto conclusivo di quel corso di studi venne rimandato. Ho voluto includere questo dettaglio nella mia recensione di “Gli ultimi sognano a colori” perché mi sembra che la storia, a volte, attraversi incroci tutti da decifrare. Io la vedo così: un grande uomo scompariva dalla scena del mondo e un altro, in quel momento, decideva per sempre di dedicarsi ad un certo mondo, quello degli ultimi. La storia toglie, la storia dà.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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