Gli sms? Cose superate. Roba da antiquari.Oggi si naviga con WhatsApp, Instagram, Messenger, tik tok, telegram ed altre piccole diavolerie.Mandare un sms è davvero molto “vintage”. Certo, roba vecchia, penseranno in molti. Ne è passato del tempo. Ma quanto? Esattamente 30 anni.Solo 30 anni. Il primo sms (acronimo di Short Message Service, in italiano servizio messaggi brevi) viene inviato il 3 dicembre del 1992 ed è un ingegnere britannico a scrivere sulla rete GSM Vodafone: “Merry Christmas”. Eppure, a pensarci bene, nel 1992 non possedevo neppure un cellulare che acquistai solo nel 1995: un gigantesco Nokia con tanto di antenna detraibile che faceva molto “James Bond”.Vivevo all’Asinara e il telefono cellulare era davvero una necessità e il suo avvento fu salutato con molta enfasi e felicità. Si poteva, davvero, comunicare tra una diramazione e l’altra senza passare per la radio.Era possibile, tramite telefono, raggiungere chiunque in qualsiasi momento. Poi, il mio numero 368 divenne obsoleto.Fu l’avvento del GSM che distrusse quel mondo semplice e disinvolto ancorato al telefono, convinti che una telefonata allungasse la vita.I primi SMS li composi su quei telefonini orribili blu “effetto puffo” che regalava la “Esso”.Era complicatissimo scrivere perché occorreva utilizzare la tastiera con tre lettere e pigiare il tasto sino a trovare la lettera giusta.Diventammo bravi, alcuni erano velocissimi, altri perdevano il loro tempo a ricercare la lettera e, alla fine, desistevano.Cominciarono le abbreviazioni TVB, TVMB, ki sei? ke dici? ma qnd mai, dv ti trv e continuavano anche quelli che, come me, scrivevano tutto “per benino” virgole e punti compresi.Sono passati solo 30 anni dal primo SMS e sembra che si parli della preistoria.E’ stato un secolo breve e troppo veloce. C’è gente che si è detta addio con un SMS.Pensavo fosse una cosa triste e assurda. Fino a quando non ho scoperto che c’è gente che fa l’amore con WhatsApp.Sono rimasto all’antica e il buon vecchio sms sembra essere quasi una dolcissima poesia di Petrarca in questi momenti terribili e veloci.TVB.Senza più passione.
Giampaolo Cassitta.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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