Un uomo in Puglia alle 4 del mattino, al grido di “Questa non è una discoteca, io domani devo andare a lavorare”, ha spaccato a bastonate uno stereo piazzato in mezzo alla piazza e circondato da torme di ragazzi in festa. Gli hanno giustamente detto che i giovani dopo tanta clausura si stanno un po’ sfogando e che comunque la violenza non è una risposta alla maleducazione. In un condominio borghese di Sassari un appartamento è stato concesso da un’istituzione a un gruppo di giovani stranieri: ragazzi educatissimi, se fanno chiasso, come talvolta accade negli appartamenti di studenti (anch’io, un fottio di anni fa, in una casa così di Cagliari, ci ho fatto la mia università), basta farglielo notare e la smettono subito. Il problema è la loro cucina, cucinano a tutte le ore con emissioni invasive che ai nasi occidentali sembrano tutto meno che cibo. Negli appartamenti vicini bisogna chiudere le finestre anche se c’è caldo, qualche volta è capitato di dovere rifare il bucato messo a stendere perché gli odori si appiccicano, se entrano in casa si appiccicano anche alle tende. Dall’ente che li ospita qualcuno ha risposto giustamente a un rappresentante del condominio che non capire e non sopportare i diversi gusti alimentari, in fondo, significa essere razzisti e le emissioni continuano. Davanti a un luogo pubblico molto frequentato c’è una donna che chiede l’elemosina usando dei bambini come sistema di esibizione di miseria. Ti indigni, anche se l’elemosina la fai, perché sai che lei e i bambini sono vittime-schiavi degli uomini del gruppo etnico al quale appartengono. Se fai presente a qualcuno delle organizzazioni preposte che non è tollerabile e che certe forme di sfruttamento devono essere impedite a tutti, giustamente ti rispondono che non è così semplice, che devi capire le diverse culture e le difficoltà che sorgono quando queste si mischiano. Tutto “giustamente”, ma noi politicamente corretti stiamoci un po’ attenti perché con tutti questi “giustamente” ai quali sinceramente credo ma che non risolvono neppure il più piccolo dei problemi, tra un poco, stando ai sondaggi, ci troveremo un presidente del consiglio e magari pure uno della repubblica che ci faranno rimpiangere questa nostra sempre più debole democrazia e questa nostra disperata e incasinata tolleranza. Secondo me non c’è legge più giusta, necessaria ed emblematica di quello ius soli che la stessa sinistra che guarda con aria supponente chi lamenta problemi spiccioli di convivenza, non è riuscita a fare approvare perché a parole bisogna fare i politically correct ma nei fatti voglia di lottare per le cose che contano ce n’è poca. Probabilmente se ci fosse una diffusa area politicamente corretta che dice che lo sfruttamento di donne e bambini e la puzza che ti entra in casa sono uguali da qualsiasi parte vengano, Salvini e Meloni avrebbero meno spazio.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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