Viviamo una sorta di schizofrenia preoccupante.
Giulio Regeni, espressione dell`Italia che si sforza in prima persona di trovare soluzioni alla barbarie spacciata come democrazia, muore, per mano degli stessi protagonisti che elogiamo come “meno peggio”.
L’Occidente recita la parte della vittima incolpevole sulle sciagure che si susseguono una dopo l`altra nel mondo. Mai un ripensamento formale sulle scellerate politiche coloniali e di sfruttamento che hanno riempito, e continuano tuttora a farlo, pagine e pagine oscure della storia dell’umanità, con la convinzione che, tanto, ci penserà la varechina a sbiancare le coscienze future.
Da circa quindici anni le coalizioni internazionali dell’Occidente sono impegnate a tutto campo nel cercare di mettere a posto una situazione che si avvia a diventare apocalittica, con strategie dubbie e fallimentari; quando non sono le bombe, ci pensa la politica dei colpi di stato in terra straniera, candidamente ammessa dai vertici delle coalizioni stesse. Dunque sconfitto il dispotismo all`interno delle nostre società occidentali (ne siamo peraltro molto orgogliosi), abbiamo pensato bene di esportarlo e legittimarlo in funzione di un controllo sociale ed economico degli altri stati. Così siamo arrivati a sostenere che i militari imposti da quei colpi di Stato siano “meno peggio” di espressioni popolari locali legittime, che possiamo non condividere, che magari potremo aiutare ad evolvere in forme accettabili, ma che comunque non abbiamo il diritto di estirpare. Non sarebbe solo una questione morale, ma una precisa responsabilità derivante dalle convenzioni internazionali, le quali, improvvisamente, da principi fondanti della comunità mondiale, si son trasformati in carta straccia, aprendo la strada all`anarchia più totale.
Certo, siamo in grado di far sognare i popoli attraverso la propaganda commerciale e l’illusione di un mondo consumista, ma, nel concreto, lo facciamo solo in funzione di un supposto diritto ad abbattere ogni altra forma di modello sociale possibile che non sia divinamente perfetto come il nostro. Ma davvero i rapporti con il mondo arabo sono conflittuali perché loro sono “brutti e cattivi”? Oppure, amaramente, siamo noi che ci riteniamo espressione divina di un mandato venuto dall’ alto in grado di dover decidere le sorti altrui, proclamando giustizia per tutti tranne che per gli altri? E ancora, riflettiamo se alla luce di questi esempi sia davvero morta l’ era del dispotismo d’Occidente che stigmatizziamo attraverso processioni in pompa magna, o giorni della liberazione più utili a riempire i calendari piuttosto che a calmierare le coscienze. Basterebbe semplicemente ammettere che siamo razzisti e intolleranti, che altro non è che una copertura immorale per proseguire i nostri pragmatici scopi.
Poi Giulio Regeni viene ucciso. E` vero, non sappiamo ancora nulla, e vige il dovere di essere cauti sulle conclusioni. Ma qualcuno, quaggiù, nel mondo dei “complottismi”, è stanco di veder morire inspiegabilmente gente come lui, e vedere che tutti se ne dimenticano il giorno dopo e che questo accadrà di nuovo, in una spirale di odio senza fine.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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La strana storia del Dr. Gachet. (di Giampaolo Cassitta)
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