Foto LaPresse - Fabio Ferrari 07/05/2017 Cagliari (Italia) Sport Ciclismo Giro d'Italia 2017 - 100a edizione - Tappa 3 - da Tortoli' a Cagliari - 148 km ( 91,9 miglia ) Nella foto:durante la gara.Panoramiche Photo LaPresse - Fabio Ferrari 07/05/2017 Cagliari ( Italy ) Sport Cycling Giro d'Italia 2017 - 100th edition - Stage 3 - Tortolì to Olbia - 148 km ( 91,9 miles ) In the pic:during the race.landscape
Ci sono prese di posizione, modi di dire, convinzioni, pregiudizi che confondo, si miscelano, diventano invettive e, in alcuni casi, punti di vista completamente di parte ma che servono per la causa: dire sempre male di ciò che fanno gli altri nella grande consapevolezza che tanto tutto è sbagliato e niente si può fare. Il personaggio del giorno di oggi è dedicato a loro e rubo –letteralmente e poeticamente – quella bellissima canzone scritta a quattro mani da Enzo Jannacci e Beppe Viola per provare a raccontare quello che è stato il giro d’Italia in Sardegna. Rubo a piene mani molte frasi e considerazioni lette sui social, sui giornali e nei bar a proposito dei tre giorni del giro in Sardegna. Il gioco serve anche affinché i lettori possano continuare ad aggiungere quello che vogliono in maniera costruttiva o distruttiva, ma sempre con una dose di sana ironia, oh yeah…
Quelli che il giro d’Italia in Sardegna è come quando si parte dall’estero, tipo in Francia e Svizzera
Quelli che la Sardegna non ha bisogno del giro d’Italia ma di lavoro
Quelli che la Sardegna ha bisogno di aerei e non di biciclette
Quelli che non lo guardano perché non c’è Aru
Quelli che non lo avrebbero guardato neppure ci fosse stato Aru
Quelli che i quattro mori non c’entrano nulla con Aru
Quelli che si dice Nùoro e non Nuòro e che se si sbaglia l’accento un giornalista televisivo deve fare un altro mestiere
Quelli che si dice Nùoro e non Nuòro che questi italici non riconoscono neppure le nostre pronunce che sono le nostre tradizioni e la nostra cultura
Quelli che si dice Nùoro e non Nuòro e non hanno parlato neppure della Deledda o di Satta.
Quelli che di Satta è meglio non parlarne che poi ci si confonde tra Sebastiano e Salvatore
Quelli che i ciclisti sono tutti dopati tranne Aru
Quelli che i ciclisti sono tutti dopati anche Aru
Quelli che i ciclisti sono tutti dopati ed era meglio pensare alla pallavolo o alla pallamano
Quelli che i ciclisti sono tutti dopati ma anche la pallavolo e la pallamano non servono a far crescere la Sardegna
Quelli che una maglietta, un cappellino e un fischietto costano dieci euro ed è un furto
Quelli che una maglietta, un cappellino e un fischietto li vendono i cinesi
Quelli che la partenza da Alghero non va bene che sono catalani e non sono sardi
Quelli che l’arrivo a Cagliari non va bene perché è da lì che si doveva partire
Quelli che il giro in Sardegna è solo una vetrina, mica hanno scelto gare difficili
Quelli che le tappe sono una vergogna, tutte per velocisti e neppure un tappone tipo il Mortirolo
Quelli che il Limbara è meglio di Cima Coppi
Quelli che c’è un complotto e le gare in montagna in Sardegna non le fanno
Quelli che l’isola dei cavoli non prende il nome dai cavoli e i giornalisti non capiscono nulla
Quelli che l’isola dei cavoli prende davvero il nome dai cavoli e stanno zitti
Quelli che ci voleva un antropologo a spiegare il significato del nome “isola dei cavoli”
Quelli che i giornalisti hanno rotto le palle parlando di Orune e vediamo se a Cogne parlano della tipa che ha ucciso il figlio
Quelli che i giornalisti hanno rotto le palle e vediamo se a Roma parlano di mafia capitale
Quelli che il giro ha rovinato la natura incontaminata con la carovana di auto, camion e moto
Quelli che il giro dovrebbe essere solo bicicletta
Quelli che le bicilette le odiano perché sono sempre in mezzo alla strada
Quelli che si incazzano perché chiudono le strade e anche se quel giorno non dovevano fare un cazzo non va bene lo stesso
Quelli che si indignano perché non ha vinto neppure un italiano
Quelli che si indignano perché non ha mai vinto un sardo
Quelli che si incazzano perché c’è un complotto contro Aru
Quelli che il giro d’Italia dovrebbe essere solo italiano
Quelli che il giro d’Italia è meglio di Sant’Efisio perché è più veloce
Quelli che i costumi al giro sono una vergona
Quelli che il bottiglione di cannonau al giro è una vergogna
Quelli che tanto non cambia niente
Quelli che tanto restiamo poveri
Quelli che tanto comanda Renzi
Quelli che meglio avere Macron che Renzi
Quelli che meglio il Tour che è una vetrina mondiale non il giro d’Italia che è solo provinciale e lo vedono meno di un miliardo di persone.
Quelli che quando saremo indipendenti il giro non passerà più da queste parti
Quelli che quando diventeremo indipendente e sovranisti ci faremo il giro di Sardegna e Aru lo vincerà sicuro
Quelli che quando diventeremo indipendenti e sovranisti ci faremo il campionato di calcio e il Cagliari lo dominerà
Quelli che quando diventeremo indipendenti e sovranisti ci faremo il campionato di calcio e la Torres e il Cagliari giocheranno per lo scudetto
Quelli che chissà se diventiamo indipendenti e sovranisti
Quelli che quando diventeremo indipendenti e sovranisti ci sarà “su giru de Sa Sardigna”, ma anche “lu giru di la Saldigna” ma anche “La rora de la Sardynia” ma anche “su tour sardu” ma anche “girami le balle”
Quelli che quanto diventeremo indipendenti e sovranisti anche la Dinamo vincerà sempre
Quelli che a me del giro non me ne frega niente
Quelli che ascoltano
Quelli che piangono
Quelli che sorridono
Quelli che dicono
Quelli che scrivono e non sanno, parlano per mestiere, inveiscono per professione
Quelli che è tutto sbagliato e tutto da rifare
Quelli che quando c’era Coppi e Bartali allora si che era il giro d’Italia
Quelli che annuiscono
Quelli che non parlano e osservano passare i corridori
Quelli che non si prendono sul serio
Quelli che, infine, dicono che è stata una bella parentesi e che la Sardegna, per tre giorni, è stata al centro del mondo.
Quelli che chissà, forse, però, magari, se me lo dicevi prima, insomma, Silvano e più valevole ciccioli, ci fosse stato Beppe Viola insieme con Jannacci, Paolo Conte a cantarci Bartali e i sardi che si incazzano e noi vogliamo andare al giro, ma al giro vacci tu.
Quelli che…
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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