Erano anni che volevo scrivere un romanzo strampalato.
Oltre dieci anni, a dire la verità.
Volevo scrivere sul luogo comune dei sardi mincudos e coddadores.
I sardi delle barzellette, quelli che si coddano qualunque cosa, mi’: “Bastat chi respiret!”
E questo per prendere in giro gli altri romanzi “sardi”, quelli che grondano luoghi comuni sui sardi assetati di sangue.
Se state pensando a “quegli autori” e state pensando male, ci avete azzeccato.
In questi anni ho fatto diversi tentativi, ovviamente in sardo.
Ma, sarà che io alla letteratura non ci credo molto, non andavo oltre quel paio di pagine.
Ma così facendo, i personaggi hanno cominciato ad esistere nella mia testa e ad evolversi.
Dopo tutti quegli anni, quelle loro storie erano diventate, per me, altrettanto vere delle storie che avevo sentito o vissuto realmente.
Avevo anche pensato a come far passare s’arretumine al mio eroe e la cosa mi faceva ridere parecchio.
A far coagulare tutto è stata Romina.
Eja, Romina che ha cominciato a dire che io sono Bukowsky—per via del micro racconto “Culo”—e che dovevo scrivere il romanzo.
Io Bukowsky non l’avevo mai letto e quando l’ho letto —dopo aver scritto Tutto e niente—mi sono detto: “Tutto qui? L’avrei potuto scrivere io.”
Nei mesi precedenti, però, avevo tradotto il romanzo di Nanni Falconi—Su Cuadorzu—in italiano.
E ci avevo preso gusto.
Così mi sono deciso e in un mese ho scritto la storia di Giagu Tuttominca, ma in italiano.
È stata un’esperienza stranissima.
Io—dico, un po’ ormai mi conoscete—preso da “l’ispirazione”, come il più patetico degli scrittori romantici!
Mia figlia tornava a casa e mi diceva: “Sembri molto stanco.”
Scrivere—e io non lo sapevo—scrivere un romanzo è una faticaccia.
Ti stanca proprio fisicamente.
Insomma, è un lavoro serio.
La cosa più strana è che il libro è diventato anche quello una cosa seria.
La barzelletta c’è ancora, ma si è trasformata in qualcosa di molto diverso.
E scrivendo ho riso molto, ma ho anche provato delle sensazioni molto pesanti.
Ho esitato per giorni, prima di decidere se far vivere o morire un personaggio.
Ah, proprio quel personaggio è praticamente del tutto immaginario.
Non spetta a me fare una recensione del mio romanzo e quindi la chiudo qui.
Aggiungo soltanto che l’e-book costa soltanto 2,99 euro e che l’editore ci ha investito quattrini di tasca sua e tanto lavoro, meno gratificante del mio.
Se gli editori non vendono, falliscono.
E senza editori niente libri.
Meditate, gente, meditate.
https://www.bookrepublic.it/book/9788873568582-tutto-e-niente/
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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