Gabriela Columbano è andata via dal mio paese molti anni fa ed oggi vive a Soller, nelle Isole Baleari. Ad Arzachena la conoscevano tutti per l’energico slancio verso il prossimo bisognoso, che esprimeva in ogni modo le fosse richiesto e possibile, ma anche per essere stata una delle più strette collaboratrici del regista Michelangelo Antonioni. Soller dista da Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia, circa 3000 chilometri. Idomeni è l’ultima barriera per i profughi siriani in marcia verso l’Europa: si accampano e aspettano che le porte si schiudano per permetter loro di proseguire il viaggio.
Cercate Idomeni su Google maps: è un punto sulla riga spessa di un confine, classificato come stazione ferroviaria.
Gabriela e un gruppo di volontari di Soller hanno percorso quei tremila chilometri e si sono accampati da qualche giorno assieme ai profughi siriani. Cercano di offrire un po’ di felicità ai bambini: Gabriela, ostetrica, aiuta le donne in gravidanza, altri della spedizione suonano e cantano per queste creature sballottate per il mondo, oppure le impegnano in giochi di gruppo. Credo la si possa chiamare “Missione sorriso”. Ieri, Pasquetta, mi ha mandato delle foto, dei video e alcuni audio su WhatsApp per raccontarmi la sua esperienza. Foto di bambini, di adulti seduti attorno alle tende da campeggio, misere vesti stese ad asciugare sugli alberi, facce incollate ai reticolati sormontati dal filo spinato che dividono il mondo di qua dal mondo di là, un binario morto. La voce di Gabriela vacillava per l’emozione e mi ha raccontato della incredibile generosità dei greci, organizzati anche loro in gruppi di volontariato per offrire sostegno. Io le ho risposto, su whatsapp, ringraziandola a nome del mondo civile.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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