Stamattina sono andato a farmi il vaccino all’hub di Olbia, un gigantesco capannone tutto vetri a specchio sulla circonvallazione.
Sono arrivato con un’ora di anticipo, ho acchiappato il bigliettino dalla lingua biforcuta (per un riflesso pavloviano il numeretto produce in me un aumento della salivazione: lo associo al reparto salumeria del supermercato), ho compilato il mio bravo modulo di consenso e mi sono tenuta pronta in mano la tessera sanitaria, per non dare spettacolo davanti all’impiegato con la solita scena della ricerca impazzita del documento in tutte le tasche, tragica parodia del Tuca Tuca.
Tutto perfetto. Procedura efficiente e rapida, bene organizzata, medici gentilissimi e precisi.
Superati i primi controlli, è arrivato il momento di sottoporre la mia anamnesi alla batteria di medici allineati dietro una spessa barriera vitrea e davanti a box dove viene inoculato il vaccino: l’ultimo check point prima del momento decisivo. Mi è parso di riconoscere uno dei medici. “Possibile?Esci a vedere se è davvero lui”, mi sono detto.
Quando mi sono seduto allo sportello ho capito che sì, era davvero lui. Il sindaco di Olbia Settimo Nizzi. Di professione medico ortopedico, primo cittadino per la prima volta nel 1997 e poi per altre quattro volte, già pupillo di Berlusconi, deputato per Forza Italia, se non ricordo male anche coordinatore sardo del Pdl, famoso per tante uscite colorite come aver rinfacciato ad un consigliere di minoranza di avergli trovato un lavoro e altre cose del curriculum che sarebbe troppo lungo elencare.
Era lì, tra i volontari medici al lavoro per la vaccinazione di massa. Gli ho passato il modulo facendolo scivolare sotto la barriera trasparente, lui l’ha trasferito ad una collega, la quale m’ha chiesto in quale istituto svolgessi la mia professione di docente. Ho salutato, ringraziato, mi sono alzato, sono stato prelevato da un’addetta al traffico e portato nel box, dove mi attendevano una gradevolissima dottoressa e la siringa. Dopo la dose e il buco sono andato a rilassarsi nella sala di “decantazione”: tutto, situazione e frasario. sembrava fare di me un tossico.
Vengo al punto (non vuole essere una battuta, ma fate voi…) del post. Vedere il sindaco di Olbia in prima fila, nell’hub dei vaccini, mi ha posto dei dubbi, chiamiamoli di etica politica. Perché se da un lato non si può non apprezzarne lo spirito civico, dall’altro bisogna anche ricordare che a Olbia a breve ci saranno le elezioni comunali, la campagna elettorale è in corso e Nizzi punta alla quinta riconferma, essendo naturalmente candidato sindaco per la coalizione di centrodestra. Ho provato a fare una ricerca su internet, ma non mi pare che qualcuno abbia affrontato, sulla stampa o nei dibattiti social, questo dilemma. E non mi pare se ne sia occupata nemmeno la coalizione concorrente, essendo il tema scivoloso e rischiando di trasformarsi in un solenne autogol. Però il dubbio mi resta. Fa bene il sindaco a offrirsi come volontario o avrebbe fatto meglio ad astenersi, rischiando la sua funzione all’hub di passare come inopportuno strumento di propaganda personale?
Conosco abbastanza Olbia, di cui Nizzi è fedele espressione, per dire che una città così votata al fare approva senz’altro, a larga maggioranza, la scelta di Nizzi. Ma a me quel che fa paura, in questo immenso vuoto che c’è, è proprio il fatto che non se ne parli, che questo dubbio non lo si consideri neppure degno di una domanda.
Torno per un attimo al mio vaccino. Per ora tutto bene, nessun effetto collaterale se non queste inutili questioni di igiene politica. “Fruscia, fruscia” risponderebbe forse Nizzi, come sua abitudine in gallurese. Come quella sera di primavera del 2001, zittendo il pubblico che lo fischiava, al confronto pubblico col suo antagonista alla carica di sindaco Giampiero Scanu.
Vinse Nizzi, che ve lo dico a fare?
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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