Non mi intendo di musica, non capisco una minchia di inglese e venticinque anni fa non sapevo, se non di striscio, chi fossero i Queen.
Non che non li conoscessi. Semplicemente non sapevo che si chiamassero così.
Quando i ragazzi mettevano lo stereo a palla con l’ellepi dei Queen, ascoltavo quella musica coinvolgente e la voce divinamente bella di quel ragazzo che mi inquietava e incuriosiva per la stravaganza, l’estro, l’originalità e il coraggio.
I suoi videoclip, ancora oggi memorabili, li guardavo incantata (e li guardo ancora su youtube).
Freddie Mercury, la voce dei Queen, è stata una delle più belle voci della musica rock!
We Are The Champion, Bohemian Rapsody, I Want To Break Free, Somebody to Love, Don’t Stop Me Now, sono solo alcuni dei brani più significativi del vasto repertorio di quel giovane “scapestrato” della mia generazione, che appartiene a tutti i giovani e che è mancato troppo presto.
Memorabile resta l’ultimo concerto a Knebworth, il 9 agosto 1986, dove si esibì di fronte ad un pubblico di 120 mila persone che cantavano insieme a lui i brani dell’ultimo album A Kind of Magic.
Dopo quel concerto non si esibì più in pubblico perché “un uomo di 40 anni non poteva saltare e cantare su un palco con una calzamaglia indosso“.
In realtà già dalla primavera del 1987, da alcuni esami clinici, risultò positivo all’HIV e nel giro di pochi mesi sviluppò la sindrome dell’AIDS.
Il 24 novembre 1991, a soli 45 anni, Freddie Mercury muore stroncato da una infezione bronco-polmonare dovuta all’AIDS, che ne aveva irrimediabilmente minato il fisico.
Solo il giorno prima, il 23 novembre, aveva diffuso il comunicato col quale dava la notizia del male che fino a quel momento il suo entourage aveva sdegnosamente smentito: “(…) desidero confermare che sono risultato positivo al virus dell’HIV e di aver contratto l’AIDS. Ho ritenuto opportuno tenere riservata questa informazione fino a questo momento al fine di proteggere la privacy di quanti mi circondano. Tuttavia è arrivato il momento che i miei amici e i miei fan in tutto il mondo conoscano la verità e spero che tutti si uniranno a me, ai dottori che mi seguono e a quelli del mondo intero nella lotta contro questa terribile malattia…“.
Nata quasi a metà del secolo scorso, ha dato un notevole impulso, giovanissima, all'incremento demografico, sfornando tre figli in due anni e mezzo. La maturità la raggiunge a trentasei anni (maturità scientifica, col massimo dei voti) e la laurea...dopo i sessanta e pure con la lode. Nonna duepuntozero di quattro nipotini che adora, ricambiata, coi quali non disdegna di giocare a...pallone, la sua grande passione, insieme al mare.
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