Ieri era il mio onomastico. Siccome mi chiamo Francesco, il mio è un onomastico ingombrante perché il nome è molto comune e perché evoca il messaggio di pace di quel santo amatissimo. Ricevo quindi un sacco di auguri. Da un paio d’anni a questa parte, so che i primi auguri non li riceverò da mia mamma, da mia moglie o da mio figlio. Il primo a farmi gli auguri, prima che arrivi mezzanotte, è frate Ambrogio. Mi manda un sms oppure un pensiero sulla chat di Facebook per ricordarmi il valore del sorriso, la bellezza della vita, la magia delle piccole cose di cui non ci curiamo più. Mi manda gli auguri anche a Natale, Pasqua e Capodanno. Parole senza ombra, parole di pace. Ne scrivo perché io frate Ambrogio non lo conosco personalmente. Mi ha chiesto l’amicizia due anni fa su Facebook, so che è un francescano di Assisi ma sta in Sardegna. So che faccia ha dalle foto che pubblica sulla sua bacheca, ma non l’ho mai incontrato. Però, adesso, ai suoi auguri mi ci sono affezionato, ci tengo e li aspetto con ansia. In questo mondo in cui ci si scanna per tutto, si combatte per alzare altri muri e per escludere, si sputa veleno su tutto e tutti per marcare differenze, quelle parole così calde da una persona sconosciuta sono un piccolo tesoro da custodire. Frate Ambrogio sa che io non sono credente, ma credo anche che poco gli importi. Il mondo non è fatto di credenti e non credenti, ma di uomini che dialogano. Mi pare che la sua vita sia regalare pace e conforto, senza chiedere nulla in cambio. Bastano poche parole via sms, e io spero che Frate Ambrogio non si stanchi mai di inviarmele.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design