Senza persone come Franco Nardini, i giornali quotidiani si sarebbero estinti da un pezzo e non avrebbero mai vissuto lo splendore di un tempo. Franco è morto ieri a La Maddalena, a 69 anni, all’improvviso. Da decenni era il corrispondente de L’Unione Sarda dall’Isola. Uomo sereno, pacato, dai toni sempre misurati. In due parole: una persona perbene. Sarà brutto dirlo, ma non si trova molta gente come Franco Nardini, nel mondo del giornalismo fatto di primedonne, invidie e professionisti della mistificazione. Franco era l’esempio del corrispondente di paese cui si poteva fare sempre affidamento, al quale, in qualunque momento, si potevano chiedere trenta, cinquanta o settanta righe sul fatto di cronaca o sulla polemica politica di giornata. Non sempre scriveva dei capolavori, ma ne era consapevole e accettava senza discutere correzioni, aggiunte, tagli. Sentiva di avere un ruolo nella comunità e lo onorava fino in fondo, rispettando senza cedimenti priorità e gerarchie. Non aveva ambizioni particolari, né cercava di far valere il piccolo potere di cui un corrispondente locale dispone: aveva il suo lavoro e il giornalismo era per lui solo passione disinteressata. L’ultima volta che l’ho sentito è stato per un mio errore. Cercavo un’altra persona e composi il suo numero, evidentemente rimasto impigliato nella mia memoria e riemerso, senza una spiegazione, proprio in quel momento. Una volta, quando stavamo allo stesso giornale, al telefono ci sentivamo più volte al giorno, ma da allora erano passati tanti anni. Già che c’era, mi propose una collaborazione con una testata online che stava per lanciare. Era piacevole parlare con Franco, sentivi di poterti fidare. Lo si dice spesso, quando un collaboratore ci lascia. Ma è il caso di ripetere che la stampa vive per i tanti Franco Nardini sparsi per la Provincia, molto più che per le firme degli inviati. Sono orgoglioso di averti conosciuto.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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