Non è trascorso nemmeno un anno da quel 13 settembre del 2014, quando oltre diecimila sardi protestavano contro le servitù militari, che il primo cittadino di Decimoputzu organizza una manifestazione uguale e contraria. Capo Frasca come un morso di vipera, da neutralizzare prontamente inoculando un antidoto, e allora domani 18 giugno tutta l’Amministrazione Comunale invita i cittadini a partecipare ad una marcia in favore delle Servitù militari, delle Basi e delle Esercitazioni.
Secondo il sindaco Ferruccio Collu sarebbe in atto un’offensiva mediatica, ad opera della stampa e di alcune associazioni antimilitariste, volta a gettare discredito sulle strutture al servizio delle forze armate e della Nato, quando invece esse rappresenterebbero un’assicurazione atta a garantire la pace e, cosa non trascurabile, una fonte di reddito.
Sembrerebbe una bufala, eppure un comunicato ufficiale campeggia sul sito del Comune di Decimoputzu a testimoniare l’autenticità della manifestazione.
Un’esortazione ai cittadini. Un invito che pare avvolto in un servizievole sorriso. Una sollecitazione dietro cui sembrano esserci coscienze che brillano per la loro clamorosa assenza.
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
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