Non si scappa, Assessore Firino!
Non bastano i proclami altisonanti.
“Il sardo entra nella scuola”?
Eja, de linna!
Bisogna scegliere.
Lei deve scegliere e se deciderà, pilatescamente, di non scegliere, passerà ugualmente alla storia.
Lo dica anche al presidente Pigliaru, anche lui candidato, con ottime probabilità, a condividere con lei lo stesso giudizio storico, ma più ampio: si veda quelo che dice il mio amico Vito Biolchini.
Si tratta di scegliere tra tre soluzioni per l´ufficializzazione del sardo e la sua introduzione nella scuola.
La prima è quella reazionaria rappresentata da Blasco Ferrer: fermare la storia nel punto che piace a lui, alla suddivisione del sardo inventata da Wagner, linguista retrogrado già ai suoi tempi.
La suddivisione del sardo in “campidanese” e “logudorese” è politicamente e culturalmente reazionaria. Ci riporta indietro agli anni bui della linguistica delle caverne.
I lavoro miei e , prima, di Contini hanno falsificato questa suddivisione.
Né la Storia né la linguistica si sono fermate per fare un piacere a Blasco.
Nella Storia è entrata anche la LSC, se di Storia vogliamo parlare, e non se ne può più prescindere.
La LSC esiste e fa parte della realtà dei Sardi, nel bene e nel male.
Nel bene e nel male, appunto.
Allora, anche rispetto alla LSC bisogna scegliere.
Se la LSC va bene abbastanza–come dice Corraine, dopo averla fatta regredire a LSU, con la complicità del Servizio Lingua della RAS–la si lascia così come è, cioè si ritorna a quella LSU già bocciata dalla storia.
Se, come dico io e tanta altra gente, la LSC va bene, ma non abbastanza, la si corregge e la si migliora.
Allora la scelta che lei deve fare è tra tre opzioni: tornare indietro, stare fermi o andare avanti.
Se lei ritiene che la LSC vada bene così come è, nella versione corrainese, si fermi pure e se ne assuma tutte le responsabilità.
Se ritiene che vada migliorata, si studi le diverse possibilità.
Ma non pensi di lasciare la patata bollente a un’altra commissione di “esperti”, messa insieme per rappresentare tutti e nessuno e non arrivare a niente.
Tenga presente che la LSC è nata per una precisa volontà politica di Renato Soru, altrimenti non si sarebbe arrivati da nessuna parte.
Se decidesse di formare una commissione, con il compito di migliorare la LSC, questa dovrebbe essere composta esclusivamente da persone che vogliono questi miglioramenti.
Sarebbe perfettamente idiota ripetere gli errori del passato e infilare in una tale commissione persone che non vogliono l’unificazione del sardo o non vogliono modificare la LSC.
Queste sono le scelte che lei ha di fronte.
Ma può anche decidere, come Ponzio Pilato, di non scegliere.
Veda lei.
Ammesso, ormai, che le diano questa opportunità: lei non è certo tra quei pochi assessori che Vito Biolchini salverebbe dal rimpasto.
A parte i suoi proclami, abbiamo visto poco e niente da lei.
E Vito è solo un giornalista.
Un buon giornalista.
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