Ascoltare l’ultimo album di Fiorella Mannoia è come riempire quasi un’ora di parole mai banali. Fiorella ha il tempo giusto e voce per cantare. Ha anche cantautori di livello che riescono a proporre dei pezzi che sono abiti inappuntabili per le sue corde. Così, ascoltando “La terra da lontano” si capisce subito che quella storia, quelle frasi, possono essere solo di un grande e ispirato Ivano Fossati. La canzone, accompagnata dall’Art Orchestra di Budapest, è un piccolo gioiello del mondo combattente di Fiorella Mannoia. C’è una frase molto valida in questi giorni lividi dove tutti si scannano per un si o per un no: “Abbiamo l’anima sempre in guerra, abbiamo un lato oscuro abitato da fantasmi e un lato che riluce d’amore e fa tremare il cuore di bellezza, la bellezza scaccia ogni dolore”. Ho sempre amato fortemente Mannoia soprattutto quando canta Fossati: è lei, che con la sua voce, con la sua eterea bellezza scaccia ogni dolore. C’è poi Fabrizio Moro che gli regala due canzoni intimiste (molto bella I pensieri di Zo) due piccole perle nascoste tra gli interstizi di ricordi, un film d’altri tempo che Zo mille volte vedrà e mille cose che avrebbe voluto e non ha. Bungaro firma, con Fiorella, alcune canzoni: Anima di neve è la più riuscita anche se non troppo musicale rispetto a “Ogni domenica con te” , piccola canzone di un amore che non c’è più dove i minuti abbracciano le ore, come un’onda che arriva e poi si muove dentro un mare immenso. Giuliano Sangiorgi (leader dei Negroamaro) scrive e musica “L’ultimo babbo natale”. Un pezzo che solo Fiorella Mannoia poteva cantare. Molto ben scritto, ben modulato, molto da “atmosfera” come solo Sangiorgi a volte riesce a produrre. E’ un testo per oggi, di oggi, legato alle parole testarde da legare, quelle costruite da bocche prelibare e distrutte dal tempo e abbandonate. Ci sono poi le due hit che da tempo “girano” nelle radio: “Perfetti sconosciuti (di Chioto, Bungaro e Mannoia) e Combattente (di una bravissima Federica Abbate, con musica di Cheope) canzone che da il titolo all’album, come si diceva una volta. Il pezzo più bello è però “Nessuna conseguenza”, sempre scritta da Federica Abbate. Piccole frasi dalla parte delle donne, manifesto molto amato nel mondo Mannoiano “E ripetevi tutto questo con quell’aria da padrone convincendomi a pensare che avevo torto e tu ragione”. Il lavoro di Fiorella Mannoia è bellissimo, dolcissimo, intenso. E’ un passaggio semplice con parole complicate, una pennellata di bellezza che spazza via queste canzoni gridate, rappate, veloci che sembrano essere l’unico modo per dire le cose. Invece ecco che arriva lei a ricordarci che c’è una regola che vale in tutto l’universo: chi non lotta per qualcosa ha già comunque perso. Grazie Fiorella, ottimo disco e ottime parole. Di questi tempi non è poco. Davvero.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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