Le mie ombre rosse oggi si addensano cupe e rutilanti (come ogni ombra rossa che si conviene) sulla questione della giunta Raggi. Dice, e cosa te ne fotte? No, per dire. Non è che ci perda il sonno, ma questi 5 Stelle rischiano di diventare un futuro d’Italia, di Sardegna, del Nord Sardegna e, se si continua con questa delegittimazione popolar-antipolitica dei passati governi, magari prendono il potere anche nel condominio di casa mia. Quindi la loro attitudine al governo e alla questione morale, intesa nei fatti, non a parole, tutto sommato interessa anche un tipo svagato come me. Se non altro perché se mi tolgo il pane da bocca per fare riparare l’ascensore, so che quei soldi vengono utilizzati per riparare l’ascensore. E poi queste mie ombre rosse, sempre in agguato, avevano un conto aperto con la signora Raggi, che certo parla l’Inglese meglio di Renzi e di Alfano (e anche di me: e questo è motivo di particolare invidia), però in materie fondamentali come “Attenzione agli amici che ti scegli” forse un pochino zoppica. Il conto aperto riguarda l’ingegnere Paolo Berdini, coraggioso scienziato delle città, studioso dello sviluppo degli insediamenti urbani in rapporto armonico tra uomo e ambiente, nemico giurato di ogni speculazione tesa a danneggiare il territorio, anche quando questo significa affrontare la mafia. Ebbene, il fatto che la Raggi avesse scelto uno del genere per l’assessorato all’Urbanistica, uno così impermeabile a condizionamenti politico-speculativi, aveva indotto le mie ombre rosse a farmi riflettere sulle potenzialità non sempre negative di questa giunta. E così avevo scritto su SardegnaBlogger che se la giunta 5 Stelle avesse davvero appoggiato Berdini e davvero protetto la sua autonomia contro ogni condizionamento estraneo all’amministrazione e agli interessi dei cittadini, ebbene, tutto questo avrebbe contribuito a formare un giudizio su questi nuovi governi della cosa pubblica nati sull’onda dell’antipolitica. Pensando che forse un po’ di politica, nel senso buono, stavano imparando a farla. Ma, pochi giorni fa, arriva la notizia che il rapporto tra Berdini e la giunta Raggi è in crisi. I vincoli rigidi e le limitazioni che lui vuole porre a certe “grandi opere” non sarebbero condivise e l’autonomia dell’assessore sarebbe tutt’altro che protetta. E a questo aggiungi le dimissioni di Paola Muraro che rimestano il caos mondezza suscitando puzza diffusa nell’Urbe e oggi questo arresto di Raffaele Marra, vecchio arnese di Alemanno diventato, dicono, fedelissimo della Raggi. Insomma, questione delle nomine, questione del cemento, questione della mondezza. Che significa questione morale e questione amministrativa. E per di più il riproporsi di questo elemento ambientale che da qualche anno caratterizza le indagini sulle presunte corruttele. Non più come ai tempi di Mani Pulite una politica che muove i funzionari, ma funzionari ultrapagati e ultrapotenti che, stando a molti degli atti giudiziari su e giù per l’Italia, agiscono in prima persona usando, tipo ballerina di seconda fila, una classe politica sempre più delegittimata. Non sarà certo questo il caso della Roma a 5 Stelle, ma comunque una certa avventatezza nelle scelte dicono che ci sia stata. E io non sono affatto sarcasticamente esultante se i grillini mostrano di non saperci fare. Perché, al di là delle attuali dimostrazioni di competenze o di inadeguatezze amministrative, è talmente possibile che l’immediato futuro sarà in gran parte in mano loro, che tutto sommato conviene sperare che almeno un po’ sappiano comportarsi. Per il bene di tutti. E ora quindi penso alla Sardegna. E le mie ombre rosse mi sfilano davanti agli occhi assumendo le mentite spoglie dei miei tanti amici, rossi come le mie ombre, che di volta in volta mi dicono così, in generale, senza parlare specificamente di una amministrazione o dell’altra -Io, con questo sistema di potere, da libero professionista sto subendo un dispetto dopo l’altro, non trovo più lavoro, ho la sensazione di essere punito perché sono fuori dal giro. Oppure -Ormai il Credito è gestito dalla politica: da una certa politica. E anche -La Sanità non è più assistenza, ricerca, sicurezza per i cittadini: è giro di assunzioni e di appalti equamente spartiti. Certo, hanno odore di qualunquismo discorsi così. E infatti sfociano tutti nella soluzione dell’antipolitica. -Senti, io voterò 5 Stelle: così, quasi per autodifesa, per non lasciarmi impallinare da quelli che comandano. E tu, ombra rossa, assumi la postura di John Wayne (nel senso dell’eroe, non del reazionario) e gli chiedi -Ma sei sicuro dell’alternativa? -Certo che no. Ma quelli almeno sfasciano tutto, fanno la rivoluzione nelle pubbliche amministrazioni, mettono sottosopra appalti e incarichi e poi succeda quel che deve succedere. Così ripartiamo da zero. Ecco, ora le mie ombre rosse di oggi mi consigliano che forse non è proprio così. Però penso che neppure il caso Marra rallenterà la furiosa ribellione alla “politica”, contro questa cazzo di politica dei giorni nostri che anche in Sardegna ci sta facendo perdere il gusto della politica. La potete contenere soltanto voi, politici ancora per poco al potere, dando un minimo di speranza di giustizia a chi partecipa a un appalto, chiede un mutuo, si presenta a un concorso, spera in un posto di lavoro o bussa al pronto soccorso con un forte mal di pancia. Nei partiti che comandano c’è alla base una maggioranza di onesti e capaci fuori dai giri alti, forse un po’ annichilita e appiattita, soprattutto in questi giorni di maledettissimo pre e post referendum, sulle disperate saldature interne provocate da certi attacchi esterni ingigantiti ad arte dai padroni degli stessi partiti. Voi che sino a pochi mesi fa, dentro i partiti, ed eravate tanti, dicevate di volervi ribellare alle consorterie, provate a cambiare le cose, riprendete a ripulire la politica, se non è troppo tardi. Ah, dimenticavo: fate girare.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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