Una buona parte di sardi non prova alcuna simpatia per Greta e Vanessa: considera il riscatto pagato dalla nostra diplomazia un prezzo troppo alto per avere avuto salve le loro vite. Questi sardi dicono che le due ragazze si sono avventurate in un luogo pericoloso, esponendosi alla ben conosciuta ostilità dei tanti criminali che dominano quelle terre mediorientali dilaniate dalla guerra. Se ne fossero rimaste a casa o avessero fatto beneficienza alla Caritas del quartiere, non sarebbe successo nulla. Hanno corso consapevolmente il rischio, si sarebbero dovute arrangiare. È stata colpa loro.
Poniamo che questo punto di vista sia condivisibile e motivato. Allora, per coerenza, quegli stessi sardi dovrebbero considerare responsabili dei 173 rapimenti avvenuti in Sardegna tra il 1966 e il 1994 i sequestrati e non i sequestratori. (http://archiviostorico.corriere.it/1994/febbraio/09/ventotto_anni_173_persone_ostaggio_co_8_940209671.shtml)
Cosa diavolo ci venivano a fare in Sardegna questi ricchi turisti se ben sapevano che in Sardegna c’era l’anonima sequestri e i banditi nascondevano per anni interi i rapiti nelle grotte del Supramonte? Hanno corso il rischio avventurandosi in una terra selvaggia e ad alto tassi di banditi come la Sardegna: peggio per loro! Se lo sono cercato il sequestro, non si può mica pretendere che lo Stato si muova per aiutare tutti gli scavezzacollo del mondo! Chi è causa del suo mal pianga sé stesso!
Farouk Kassam aveva solo otto anni, quando lo sequestrarono. Non avrebbe mai vissuto quel calvario se i genitori non lo avessero esposto ad un terribile rischio: farlo vivere in una villa in Costa Smeralda. E lo stesso si può osservare per Leone Concato (mai tornato a casa), per Giulio De Angelis, per Fabrizio De Andrè e via dicendo. Se la sono proprio andata a cercare. Come Vanessa e Greta.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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