Non si sta discutendo della gestione di un condominio, no, si sta discutendo una variazione delle regole del gioco, anzi, delle regole che regolamentano le regole del gioco. Non è cosa semplice, in apparenza, ma nemmeno poi così complicata da capire e spiegare.
Quando finì la grande guerra, il clima era quello che era, delusione e sconfitta, resa, macerie e morti da da sotterrare e piangere. Dopo ogni guerra arriva sempre il tempo delle riflessioni, per tutti, vincitori e sconfitti. Ma gli umori invece, quelli no, parevano essere tutti finalmente ottimisti e fiduciosi nel futuro. Riprendere piano piano l’uso del pensiero e della parola non fu facile, dopo un ventennio e più di una guerra in cui vigevano il pensiero unico e la repressione, continua e crudele, di qualsiasi forma di “pensiero differente”. Una dittatura evidente che confidava nella simpatia e sottomissione di buona parte di popolo, ma anche di tantissima propaganda ingannevole.
Una dittatura manifesta, quindi, Mussolini era il Duce, capo di stato e di esercito nonché dei parlamenti. Alla quale seguirono momenti di incertezza e di grande smarrimento. Ma per nostra fortuna, quella che si può chiamare la “intellighentzia” di allora, manteneva principi morali e valori molto solidi e basati sull’allora recente periodo culturale fra Romanticismo, Rinascimento e l’Industrializzazione. Si misero a confronto varie figure e personalità della costituente Repubblica e si scrisse la Costituzione, chi la scrisse credeva davvero in ciò che, quello che sarebbe stato -dopo i dieci comandamenti- il testo meno osservato della storia italiana, dava al Paese tutto come linea guida, come legge primaria condivisa. Ogni equilibrio, ogni sfumatura ed ogni parola furono pesate con i diversi punti di vista di persone che realmente rappresentavano la realtà del popolo, nessun compromesso ma solo logica e buon senso, buon senso e logica. Romanticismo d’altri tempi, la presunzione che l’umano (l’italiano in particolare), siano fondamentalmente onesti, ma questo si insegnava e proponeva anche come esempio, salvo rarissime eccezioni.
Non c’erano i pericoli che ci sono oggi e la Costituzione, le sue garanzie non correvano i rischi che oggi corrono. Mafie, lobbyes, corporazioni, logge e potentati, parti della c.d. giustizia e avvocatura, industriali e commerciali, magnate dell’edilizia e grandi banchieri, editori e fondazioni, lustrascarpe e pennivendoli. Nel periodo peggiore per una democrazia, fra debiti spropositati e moneta pesante, in cui si sono persi di vista i confini dell’etica e della comune morale, della comune responsabilità, il senso di parole come Libertà e Solidarietà. Con un parlamento di non eletti ma cooptati in lista dal primo all’ultimo con nel mezzo una sfilza di perseguitati da indagini e processi, dove le stesse facce le vedi da minimo 20 anni che ingrassano di pari passo col debito. In mezzo a tutta questa buriana sociale, lasciamo che cambino quelle regole? Che gestiscano quegli equilibri senza nessuna garanzia di controllo, permettendogli di fare a pezzi altre garanzie sudate per decenni col sangue e col sudore come quelle, appena distrutte, del “lavoratore”?
Cos’altro dobbiamo attendere, prima di dire basta davvero? Che dopo la scuola, gli annunci e le spese di guerra, la manfrina e le sleccatine mentre pasteggiano a braccetto e a braccetto legiferano appesantendo sempre più i cittadini di spese e di debiti, ci dicano che il gioco è finito e non ce n’è più per nessuno (di noi s’intende, che loro sono i primi avvoltoi a cibarsi dei cadaveri che spargono)?
Non riusciamo a farci sentire ora -gente come noi non la contatta mai nessun sondaggista, nessun “intervistatore”, prendono uno incazzato dalla folla e lo fanno sfogare, due clap e due fischi e chi s’è visto s’è visto-, figuriamoci a breve, quando buona parte di quelle garanzie che avevamo ma alle quali abbiamo rinunciato sinora con una leggerezza o distrazione inspiegabili, sopportando abominevoli soprusi, leggi ad personam e malaffare ovunque e rendendo così il tutto “normale”, saranno sparite del tutto?!
Non vorrei pensarci, ma sta accadendo, tutto, proprio ora…
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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