Nella vita ci vuole coraggio. Questo devono aver pensato, trasversalmente, i moltissimi candidati a sindaco o al consiglio comunale e regionale per le elezioni che si terranno a fine maggio. Oltre al coraggio ci vuole lo “slogan”, così come ci hanno insegnato i politici più navigati. Però, tra un riferimento colto che poteva riportare a Moro, Berlinguer o De Gasperi si è scelto invece un approccio più casereccio, più vicino alla Razzi, per intenderci. “Se c’è riuscito lui” ce la possiamo fare tutti”, questo deve aver pensato “Er Cikki” che con la sua scopa in mano fa campeggiare sul suo manifesto “Ladri, corotti e vecchi politici spazziamoli via” pensiamo, con la sua determinazione di lavoratore, padre di famiglia (e in Italia, si sa, questo è un valore aggiunto) e, soprattutto civitavecchiese. Il look è, sinceramente discutibile e le probabilità che Er Cikki possa diventare sindaco non crediamo siano tantissime. C’è chi, invece intende volare in alto con “Aquilini sindaco” e qui, davvero, pare si siano scomodati Leopardi e Carducci alla ricerca della metafora o, più semplicemente, sembra di assistere alla parabola del gabbiano Jonathan Livingstone. A me, ricorda, invece la pubblicità di Mike Bongiorno e della famosa grappa che “volava in alto”:
Franco Pastore, candidato alla regione Puglia la butta, ancora sulla famiglia e lo slogan è, davvero tutto un programma: “un padre di famiglia con 800.000 figli da sistemare ci dice due cose: che tanti dovrebbero essere i disoccupati in Puglia e che lui sa bene come fare. In questo caso siamo davanti ad un anti-Razzi: Pastore sembrerebbe deciso a farsi i c…i degli altri. Come, chiaramente, lo slogan non ce la racconta.
C’è anche chi la butta sul trascendentale e prega come quelli di “noi con Salvini” a Palermo (a Palermo???) Si noti la bellezza del messaggio “Genitore 1”, riferito alla proposta di legge sulla modifica dei termini mamma e papà con Genitore1 e Genitore2 che, però, non appartiene a Matteo Renzi ma tant’è. In politica vince, da sempre il motto: “à la guerre comme à la guerre” e Matteo (Salvini) è maestro in questi passaggi.
Dalla preghiera alla rinascita: Virna Vita (il cognome è sicuramente in linea con il movimento Agrigento rinasce) ha lo sguardo verso un orizzonte lontano, accattivante. Di rinascita, per ora, si notano le labbra, decisamente ben disegnate e ben costruite. Una bella rinascita per chi, comunque, ci vuole mettere la faccia. Ci sono poi quelli che ancora piangono al tramonto del berlusconismo e sperano che la loro città diventi un bel casino, regno del divertimento.
Un programma decisamente chiaro.
Ma ancora più chiara è Stefania La Greca, che non ha un programma, non ha uno slogan. Mette a disposizione le sue cosce. Come dire: sono tutto un programma.
Ci provo anch’io, deve aver pensato questa simpatica ragazza candidata con Fratelli d’Italia. Ha un cognome decisamente “importante”: Per uno di destra votare Putin è come provare a convincere Antonello Venditti che anche la Lazio è una bella squadra.
Se Putin può sembrare un azzardo questa potrebbe essere una bellissima provocazione: Chiedere energia alla Marijuana non è proprio il massimo della lucidità. Però, come dire, magari funziona e il ragazzo otterà un risultato stupefacente.
Concludiamo la nostra carrellata con questo bellissimo aforisma di Mimmo Moramarco, candidato per fratelli d’Italia.
La sensazione è che sembra di dover rimpiangere il buon Razzi.
Ma, a ben guardare anche loro perseguono la stessa linea politica: “fatti li cazzi tua”.
Buon voto a tutti.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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