Ci sono le elezioni amministrative. E i giornali ci raccontano programmi e biografie dei candidati a sindaco. Però capita, di tanto in tanto, che a far notizia siano più le omissioni di queste corrispondenze che i contenuti. Specie quando si illustrano ai lettori le contese politiche di piccoli centri, un po’ ai margini dell’attenzione. L’altro giorno, leggendo una pagina di cronaca de La Nuova Sardegna, ho notato la foto di un candidato sindaco conosciuto per alcune sue disavventure giudiziarie. Pensavo avesse abbandonato la politica, così mi sono incuriosito e ho letto il pezzo. Non farò il nome del Comune, per evitare che qualcuno possa intravedere in questa riflessione un tentativo di condizionare il risultato delle urne (che qualcuno possa pensarlo mi fa ridere, ma non si sa mai). Il candidato in questione è una persona sotto processo perché accusata, in un precedente mandato, di vari reati legati alla gestione di una società controllata dal Comune, accuse che al tempo in cui vennero formulate lo portarono in cella. Alcune accuse sono state cancellate dalla prescrizione (che non è un’assoluzione, ma solo la dimostrazione di essersi affidati a bravi avvocati), molte altre sono ancora in piedi ed in attesa di giudizio. Non si tratta di vicende estranee all’attività amministrativa, tutt’altro. Viene contestata all’amministratore l’impropria gestione di fondi pubblici appartenenti a quello stesso Comune che, oggi, si candida a guidare. Nessuno è colpevole fino a condanna definitiva, bisogna ricordarlo sempre, ma questo scenario giudiziario è certamente un fatto di grande rilevanza politica. Ecco, nell’articolo apparso su La Nuova Sardegna a questa storia non è stata dedicata neppure una riga. Interminabili virgolettati in cui il candidato elenca i suoi meriti, i pregi del suo programma elettorale e le virtù dei componenti la sua lista, neppure una parola sul caso giudiziario nel quale è ancora direttamente coinvolto e nasce dalla sua opera di amministratore. Un’informazione così parziale serve a qualcosa?
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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