Mi ero ripromesso di non sfiorare l’argomento mondiali di calcio per una serie di motivi: vivevo la mia solitaria malinconia (a proposito: a quanto pare noi italiani siamo un popolo di malinconici) per l’esclusione dell’Italia. Ho visto alcune partite e ho notato che il pallone, ormai, è più rotondo di quanto si pensi e il passaggio alla fase finale non è cosa semplice per nessuno. Ne sanno qualcosa, per esempio, Spagna e Belgio sbarcati in Qatar per disputare almeno gli ottavi di finale. E invece. Mi ero ripromesso di lasciar perdere anche perché in fin dei conti è un gioco e c’è altro cui pensare di questi tempi, altro che Mancini e Barella, Lukaku e Nagatomo. Poi ho ammirato il Brasile e mi son detto: la musica, nel calcio esiste. Ma sapevo – e lo sapevo da sempre – che la musica non basta. Dietro la poesia c’è sempre la prosa, dietro le note ci sono le pause e gli adagi possono stravincere rispetto alla samba e al carnevale. Ho anche aggiunto – e anche questo lo sapevo da sempre – che il tifo è figlio del popolo ma non è populismo: è condivisione di un attimo. Tifare per la stessa squadra ci rende, almeno per qualche giorno, uniti. Non è vero, lo so, ma è necessario. Poi ho visto il Brasile segnare contro la Croazia e mi son detto: ecco, il pallone, quello vero, riesce a mettere tutte le cose in ordine. E invece. Ho osservato tutti quei tifosi, più dei giocatori, stringere le lacrime e gettarle nel vento tra lo stupito e il disperato. Il samba ha smesso di suonare ed è partita la saudade. Io e i brasiliani, stasera, beviamo dalla stessa bottiglia, tra la saudade e la malinconia. E non è bello. Anche se, in fondo, è solo una partita di calcio. E invece.
Giampaolo Cassitta.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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