In effetti quella statuetta della Dea Madre, messa all’asta per una cifra spaventosa, è perfetta, specie se la si confronta con le foto precedenti il restauro, in cui, per essere marmo, è anche messa molto male. In ogni caso, è qualche giorno che quella perfezione mi turba, come se volesse raccontare, a me che sono ignorante, qualcosa di rilevante. E cosa ci sarebbe di rilevante? Tante cose che magari andranno approfondite. Innanzitutto potremmo scoprire che l’asta è stata bloccata a causa di indagini sull’autenticità del pezzo e non per il blitz del Sottosegretario. e dovremmo chiederci, ma non è che dobbiamo fare una perizia anche sulla Barracciu per vedere se è autentica? Inoltre dovremmo chiederci, e ci riguarda tutti: ma come mai è così facile trovarsi coinvolti in quel fenomeno di Hola mediatica di cui parlavo per altri temi in un post precedente? E infine, beffa su beffa, come mai ci indigniamo per un pezzo in commercio e non per l’infinito patrimonio per cui non si trovano spesso né i fondi né l’attenzione? Forse ci eccita il simbolo del dollaro associato a numeri da sette cifre? Non so. Certo, se risultasse un falso, spero che la Barracciu non si occupi mai di Barumini, Non sia mai che ci tocchi scoprire che si tratta in realtà di un magazzino dell’Iperstanda. Caz,
Nacqui dopopranzo, un martedì. Dovevo chiamarmi Sonia (non c’erano ecografi) o Mirko. Mi chiamo Luca. Dubito che, fossi femmina, mi chiamerei Sonia. A otto anni è successo qualcosa. Quando racconto dico sempre: “quando avevo otto anni”, come se prima fossi in letargo. Sono cresciuto in riva a mare, campagna e zona urbana. Sono un rivista. Ho studiato un po’ Filosofia, un po’ Paesaggio, un po’ Nuvole. Ho letto qualche libro, scritto e fatto qualche cazzata. Ora sto su Sardegnablogger. Appunto.
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