Il 15 aprile scorso aveva destato enorme scalpore l’arresto dei vertici di E On, la società tedesca proprietaria della centrale elettrica di Fiumesanto, situata in territorio del comune di Sassari, ma di fatto contigua alla Zona Industriale di Porto Torres. Per la verità, a distanza di otto giorni il provvedimento era stato revocato dal Gip Carla Altieri, che aveva accolto il ricorso del difensore degli imputati. Da allora una coltre di silenzio avvolge la vicenda legata al presunto inquinamento ambientale che E On avrebbe colposamente causato, anzi, dolosamente, se si considerano le indiscrezioni contenute nel comunicato diramato allora dalla Guardia di Finanza a proposito di intercettazioni telefoniche, dove tra le altre cose si affermava che «i componenti del sodalizio criminale, di comune accordo e in un unico fine, omettendo di segnalare alle Autorità competenti che vi erano continui sversamentidi olio combustibile nei terreni sottostantii serbatoi di alimentazione dei gruppi 1 e 2 … hanno consentito la persistente contaminazione dei terreni e delle falde acquiferedel sito interessato, provocando un danno ambientale –da quantificare- in aree di interesse pubblico». Non solo, lo stesso comunicato aggiungeva che gli arrestati «ben sapendo che lo stato di dissesto ambientale persisteva da anni, hanno omesso di denunciare immediatamente questa situazione….e soltanto di recente hanno simulato di avere appena avuto la notizia del fenomeno, disponendo i carotaggi e inoltrando le prescitte comunicazioni agli organi istituzionali di vigilanza». Da allora niente è dato sapere, né sull’evolversi dell’inchiesta, né sui risultati ai quali sarebbero pervenuti gli “organi istituzionali di vigilanza”, né sul lavoro della Commissione Tecnica di controllo, di cui fanno parte rappresentanti del comune di Sassari, del comune di Porto Torres e della Provincia. L’unica notizia di questi giorni è che la Commissione Tecnica, e con essa il neo sindaco di Porto Torres Sean Christian Wheeler, nei giorni scorsi, ha compiuto un sopralluogo nella zona interessata al fenomeno dell’inquinamento, avrebbe “ispezionato” i serbatoi incriminati, osservato i punti nei quali vengono effettuati i prelievi dei campioni da analizzare, e, pare, non abbia rilevato alcunché di anomalo. Come mai a tutt’oggi non vengono resi noti i risultati delle analisi effettuate dall’ARPAS? A che cosa ha approdato l’inchiesta che aveva portato all’arresto spettacolare e alla sospensione dagli incarichi di un nutrito numero di dirigenti, reintegrati nel giro di una decina di giorni? C’è o non c’è quel “fiume di veleni” che aveva destato tanto allarmismo tra i cittadini e le istituzioni? O sono altri i veleni che scorrono, e non nel sottosuolo? Non è che al territorio è stato mostrato il dito e celata artificiosamente la luna? Tutti interrogativi ai quali la cittadinanza di Porto Torres attende sia data risposta
Nata quasi a metà del secolo scorso, ha dato un notevole impulso, giovanissima, all'incremento demografico, sfornando tre figli in due anni e mezzo. La maturità la raggiunge a trentasei anni (maturità scientifica, col massimo dei voti) e la laurea...dopo i sessanta e pure con la lode. Nonna duepuntozero di quattro nipotini che adora, ricambiata, coi quali non disdegna di giocare a...pallone, la sua grande passione, insieme al mare.
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