Sono tempi difficili. Oggi sembra sbagliato anche solo porsi delle domande, chiedersi appunto cosa sia giusto o sbagliato. Sbaglierò, ma io che un Comune da meno di duemila abitanti possa spendere 250 mila euro di soldi pubblici per il concerto di una cantante, per brava che sia, continuo a ritenerlo assurdo. Eppure accade. Il Comune di Golfo Aranci, lunedì scorso, ha deliberato di stanziare 250 mila euro per ingaggiare la cantante Gianna Nannini, che si esibirà il 18 luglio prossimo proprio nel suggestivo borgo gallurese. Ecco il link alla delibera: http://www.comune.golfoaranci.ot.it/themes/comune.golfoaranci.ot.it/uploads/mkNews/attachments/9865_N%2054%20del%2016.04.2018.pdf� A proporre “l’investimento” il sindaco e consigliere regionale Giuseppe Fasolino, che per una curiosa coincidenza proprio quel 18 luglio, un mercoledì, festeggerà il suo compleanno. In premessa alla delibera, ecco le motivazioni che spiegherebbero la scelta del 18 luglio: “Si è ritenuto di individuare la data del mercoledì 18 luglio p.v. quale giornata culminante e catalizzatrice fra tutte le attività di intrattenimento promosse dall’Amministrazione e contestualmente occasione di aggregazione sociale per tutta la popolazione residente e un forte richiamo non soltanto per i vacanzieri che soggiornano nelle località galluresi, ma per tutto il territorio della Sardegna”.� Di Gianna Nannini, invece, il sindaco ha la massima considerazione perché, si legge nella delibera, “è tra le cantanti italiane più amate di sempre, protagonista indiscussa delle classifiche di vendita di molti anni con album indimenticabili che hanno coinvolto generazioni diverse e che sarà in grado di attrarre a Golfo Aranci tantissimo pubblico capace di emozionarsi ripercorrendo i vecchi e i nuovi successi che l’hanno resa una icona della musica rock italiana”.
Duecentocinquantamila euro, dunque. Ma, dico io, perché dev’essere un ente pubblico a accollarsi queste spese astronomiche? Parliamo di un centro da duemila abitanti, non di una grande città. Con quale credibilità i sindaci dei piccoli centri parlano di risorse ormai ridotte all’osso, se uno di questi Comuni stanzia 250 mila euro per una sera? Ho fatto i calcoli, scegliendo come parametro di valutazione etica uno degli argomenti più caldi dell’attualità politica: l’accoglienza dei migranti, uno di quei temi su cui si vincono o perdono le elezioni. Se è vero che per trenta euro al giorno di accoglienza la gente schiuma rabbia ed è capace di vomitare ogni malaugurio contro questi disperati “mantenuti da noi”, è bene che questa gente sappia che con duecentocinquantamila euro si potrebbe ospitare un disperato per ventidue anni: sempre denaro pubblico è (quel calcolo vuole essere un paradosso, sia mai che qualcuno mi accusi di essere coinvolto nel business dei migranti !1!1!1!1!1!) Però ingaggiare una cantante a duecentocinquantamila euro per una sera passa per promozione turistica. E tutti applaudiranno e saranno contenti e spensierati, fin quando non passerà qualcuno di questi neri vestito da pezzente a chiedere l’elemosina.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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