Il 27 novembre scorso la Nuova Sardegna on line ha dato la notizia di due corpi umani trasportati dal mare fino alle coste sarde, uno a Cagliari, l’altro a Cala Gonone. In entrambi i casi i cadaveri risultavano decapitati e mutilati. Una scena orribile, ho pensato. Impossibile non collegare i due fatti pensando a uno dei tanti naufragi del Mediterraneo. Se, durante una delle mie escursioni, mi capitasse di trovare un corpo straziato dal mare, so per certo che rimarrei turbato. Ma anche se tra me e quei corpi c’era il filtro della narrazione e lo schermo del computer, l’effetto è stato brutto comunque. Per questo, una volta letto l’articolo, ho sentito come il bisogno di cercare un po’ di calore umano, come accadrebbe se avessi vissuto la scena in prima persona, e ho voluto conoscere le reazioni di chi aveva letto il pezzo prima di me. Peggio per me che l’ho fatto, coglione che non sono altro. Uno se la rideva come un matto dopo aver scritto che la gente viene in Sardegna e, da quanto è bella, perde la testa. Altri hanno pensato che tutti quei cadaveri fossero una nuova forma di inquinamento; altri ancora hanno giurato di non mangiare più pesce perché è chiaro che quei cadaveri sono stati mangiati dai pesci, e dunque… Uno, da oltre Tirreno, ha rincarato la dose dicendo che La Sardegna è fregata, in quanto prima uno veniva qui per mangiare pesce buono, mentre ora non sarà più possibile. I pochi sconcertati che hanno provato a lamentarsi per la scarsa sensibilità, sono stati accusati di moralismo. Allora ho chiuso la pagina, ho fatto un giro in rete e ho scoperto che un bunker di quelli da sotterrare in giardino, in effetti costicchia. Ma se esce qualche ecoincentivo, ci faccio un pensierino. Fanculo.
Nacqui dopopranzo, un martedì. Dovevo chiamarmi Sonia (non c’erano ecografi) o Mirko. Mi chiamo Luca. Dubito che, fossi femmina, mi chiamerei Sonia. A otto anni è successo qualcosa. Quando racconto dico sempre: “quando avevo otto anni”, come se prima fossi in letargo. Sono cresciuto in riva a mare, campagna e zona urbana. Sono un rivista. Ho studiato un po’ Filosofia, un po’ Paesaggio, un po’ Nuvole. Ho letto qualche libro, scritto e fatto qualche cazzata. Ora sto su Sardegnablogger. Appunto.
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