Puoi comprarti una bottiglia di Barbera o una di Chianti, cantucci toscani, riso Carnaroli, paste artigianali di questa e quella sperduta valle e cibi di tutte le altre regioni, tranne una. Non trovi Cannonau, Carignano del Sulcis, vermentino di Gallura, seadas, fregula, non trovi nulla di sardo all’autogrill di Tramatza, in mezzo alla Sardegna. Lo abbiamo già scritto lo scorso anno, noi di Sardegnablogger. Gavino Minutti firmò un post nel quale raccontò la sua indignazione per quel non luogo, uno scalo quasi obbligato per chi viaggia sulla Carlo Felice. Si fermò, Gavino, esaminò gli scaffali senza trovarci nulla di sardo. Il suo pezzo ebbe migliaia di letture, sulla scia del caso Fiorenzo Caterini fondò un gruppo Facebook per invitare a boicottare gli autogrill chiusi alle produzioni isolane. I primi che andrebbero sensibilizzati sono i consiglieri regionali della Sardegna, la cui presenza sul posto è sempre molto numerosa. Un non luogo è il trionfo della globalizzazione: non ha relazioni dirette col territorio, ma neppure preclusioni assolute. Nei centri commerciali, al giorno d’oggi, trovi sempre il reparto riservato alla merce locale, magari anche solo per salvare la faccia. All’autogrill di Tramatza neppure questa gentile concessione è ammessa. Ma c’è un altro aspetto, a mio avviso ancora più violento. Soffermatevi sull’angolo dei libri. Troverete autori di ogni mondo, non ne troverete neppure uno sardo. Come se questo capannone prefabbricato volesse negare alla Sardegna non soltanto la capacità di fare, ma pure il grado di maturità civile necessario per raccontare e raccontarsi. Nella certezza, insopportabile, che nessuno se ne accorga. Temiamolo tutti bene a mente, per primi i consiglieri regionali che nel viaggio da e verso Cagliari ci mettono piede.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo e-book "Cosa conta".
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