Dite quanto vale l’odio e la rappresaglia, quanto pesa il perdono e il ricordo. Questo disegnano tutte le guerre combattute da un’umanità accecata e incapace di gettare lacrime oltre il confine degli altri. Così il 23 marzo 1944 i GAP (gruppi azione patriottica) unità partigiane del Partito Comunista Italiano, compiono, durante l’occupazione tedesca di Roma, un attentato in via Rasella dove moriranno 33 soldati tedeschi. Era la guerra, erano in guerra, i partigiani provavano a difendere il loro paese, la loro patria. Il giorno dopo i tedeschi, per rappresaglia, compiono l’eccidio più violento e infame: uccidono 335 prigionieri completamente estranei all’azione gappista, tra cui dieci civili rastrellati nelle vicinanze di via Rasella immediatamente dopo i fatti. Sarà ricordato al mondo e per sempre come l’eccidio delle fosse Ardeatine.Questa è la guerra, l’odio, il furore, gli occhi mischiati al sangue e al frastuono, questa è la follia di cui l’uomo è stato ed è ancora capace. Della guerra, negli anni, nei secoli, resterà il sangue rappreso, il canto solitario degli innocenti che, badate bene, sono tutti i combattenti buttati in una mischia dove tutto appare lecito o illecito. Dipende sempre da chi scrive le pagine della storia.Quell’odio, quel furore, quella tristezza ce la portiamo addosso e la coviamo per anni, secoli, millenni. Nessuno riesce mai a fermarsi e farsi una semplice e stupida domanda: perché? Me la sono fatta, davanti alle fosse ardeatine in una giornata livida e gonfia di vento. Ho trovato un’unica risposta: non sappiamo vivere e non sappiamo amare. Siamo solo dispensatori di tristezza.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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