Oggi sarei dovuto essere a Roma per lavoro. Era assolutamente necessario e i vari incontri erano stati organizzati per tempo. D’altronde come dico sempre ai miei colleghi “vengo dalla Sardegna” e loro rispondono con un pizzico d’invidia: “beato te”. L’agenzia cui mi rivolgo per organizzare il volo è dinamica e prende in considerazione le varie richieste. Chiedo di partire con il primo volo e rientrare nel primo pomeriggio. “Ho necessità di essere in Sardegna ad una certa ora”, aggiungo alla signorina che gentilmente risponde “Beato lei”. La mail dell’agenzia è stranamente criptica: il primo volo è prenotato ma per il ritorno c’è solo un volo alle 21.00. Controllo il portale Volotea e, effettivamente, per il 12 maggio c’è solo quel volo per rientrare a Cagliari. L’impegno nella capitale è improcrastinabile e accetto l’offerta dell’agenzia. Resterò a Roma e approfitterò per fare una passeggiata al centro anche se – e mi duole – devo spostare gli altri impegni di Cagliari. Confermo i voli e aspetto i biglietti via mail. Che non arrivano. E comincio a preoccuparmi. La signorina dell’agenzia, sempre gentilissima, mi comunica una stranissima novità, un repentino cambio di rotta: “Volotea non opera per la Sardegna il 12 maggio in quanto è previsto il cambio della guardia con ITA con la quale è possibile continuare a volare in continuità territoriale. “Rivolgiamoci a Ita”, dico io con un filino di apprensione.“Ita pur dichiarando di cominciare a volare dal 12 maggio, per motivi tecnici (e qui cominico a tremare) non riesce ad operare con i propri aerei . Può rientrare il giorno successivo o volare nel pomeriggio su Milano per prendere un volo Milano Cagliari”. Ringrazio la signorina ma rifiuto il giro d’Italia e preferisco non partire. “Beato lei”, dice la signorina salutandomi. Risultato: gli impegni di Roma sono saltati, ho dovuto disdire tutta una serie di incontri e scusarmi (capite? Scusarmi) perché non sono riuscito ad essere presente alla riunione. Potevo prendere la nave il giorno prima, potevo anche volare su Milano o su Marsiglia o Amsterdam. Non sono partito e sono rimasto in Sardegna. Beato me.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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