L’altro giorno ho preso per vera una storia che era smaccatamente falsa. Una cosa inventata di sana pianta io l’ho presa per un fatto reale. Quando l’ho capito, è stato come se mi fosse caduta sulla testa una trave di ghisa.
Ogni tanto me ne dimentico, ma da quando ero ragazzo ho sempre saputo che a capire certe cose io ci arrivo sempre un po’ più tardi degli altri.
Non sempre riesco a comprendere quando uno scherza o è serio, ma con gli anni me ne sono fatto una ragione. Ho imparato a convivere con questo mio limite e mi piace riderne.
E allora, leggendo qualche sera fa il Personaggio del giorno di Nardo Marino, ho capito di poterci finire anch’io dall’altra parte della barricata, anch’io uno di quei creduloni che abboccano alle bufale.
Anch’io analfabeta funzionale.
Certo, non ho creduto ad una bufala razzista lanciata in rete da fonte dubbia – quelle riesco ad individuarle quasi sempre – ma essere preso per il naso da una frottola ben confezionata mi ha fatto riflettere.
Mi ha fatto riflettere sulla facilità con cui deridiamo chi si lascia convincere dalla merda di cui la rete è asfaltata. Non sempre è per superficialità o pigrizia, a volte è per in reale limite intellettivo o perché non sempre siamo abbastanza svegli. Uno ha anche il diritto di essere tonto, perché non può far nulla per non esserlo. Come ha il diritto di essere basso, brutto, balbuziente, coi piedi piatti. Non credo si possa fargliene una colpa. E proprio per questo chi fa circolare certe bufale cariche d’odio mi fa ancora più schifo.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo e-book "Cosa conta".
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