Due anni e mezzo fa, il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone affermò in un’occasione pubblica che le persone perbene non fanno carriera nella pubblica amministrazione: vengano emarginate, prima che la loro moralità possa infastidire chi manovra le leve delle istituzioni. Io non so se sia sempre vero, quel che Cantone sostiene, perché la cronaca di questi giorni mi offre un esempio opposto: il dirigente del settore tecnico del Comune di Arzachena, l’architetto Mario Chiodino. Non lo conosco personalmente, non è un personaggio normalmente sotto la luce dei riflettori e, di conseguenza, non ho una sua foto da poter affiancare a questo post: non sempre il Personaggio del giorno cerca la celebrità. Qualche giorno fa, in due diversi post, ho raccontato la vicenda delle due strade appena aperte in due diversi tratti di costa, molto pregiati, del Comune di Arzachena. Strade i cui lavori sono stati sospesi proprio per l’intervento dell’ufficio tecnico comunale, il cui dirigente ha emesso un’apposita ordinanza. Il fatto è che i destinatari delle due ordinanze non sono soggetti che possano passare inosservati: nel primo caso, si tratta del delegato comunale all’Ambiente, cioè un esponente di quell’amministrazione comunale che con formula fiduciaria ex articolo 110, solo due mesi fa, ha affidato con un contratto a tempo determinato le chiavi dell’ufficio tecnico a Chiodino. In quanti, nelle sue condizioni e data la precarietà del suo incarico, avrebbero deciso di seguire la coscienza e di far valere la legge come ha fatto l’architetto Chiodino? E in quanti, invece, avrebbero fatto finta di non vedere, voltandosi dall’altra parte pur di non infastidire il potere politico? L’altra ordinanza di sospensione, invece, è indirizzata alla Land holding, la società operativa che fa capo alla proprietà della Costa Smeralda: il più forte, tra i poteri forti presenti nel territorio comunale con i maggiori interessi urbanistici ed edilizi dell’intera Sardegna. Anche in questo caso Chiodino non si è tirato indietro e ha deciso di far rispettare la legge. In fondo ha fatto solo il suo dovere, potrà obiettare qualcuno. Certo. È tutto quel che si chiede a chi ha un incarico pubblico, ma non sempre lo si ottiene. Spesso nemmeno da chi ha una posizione solida e non rischia nulla sul piano personale, rischi che Chiodino ha invece deciso di correre senza fare sconti. Per questo val la pena di sottolineare il suo senso del dovere.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design