Spiegatemi una cosa: ma parliamo di quelli che dicevano “le regole vanno rispettate”, “in Europa non si scherza”, di quelli che con i motori ci campano e hanno costruito un impero? Insomma, quelli della Volkswagen, della Audi, della BMW, della Mercedes? Sono loro che ci hanno fregato? Che hanno, in modo artificioso, costruito una verità falsa, hanno manipolato la realtà facendoci credere che le loro auto erano politicamente corrette, non inquinanti? Belle care e affidabili? Stiamo parlando di questo? Si, stiamo parlando di milioni di automobili “diesel” truccate, taroccate da mani tedesche. Quelli che rappresentano il motore dell’Europa, che non davano gli aiutini a nessuno, hanno utilizzato un software per nascondere il grado di inquinamento del motore. Il diesel che, come ci ricorda Eugenio Finardi è il ritmo della vita, il motore dei lavoratori, di chi viaggia spesso e lo usa per risparmiare. C’è gente che ci ha scommesso nell’affidabilità tedesca, nella loro serietà. Mica come gli italiani. Certo, si viaggiava da Salerno a Milano con un carico di frutta, dentro un’Italia che scottava. Il diesel era il ritmo della vita, la nuova propulsione per la nuova situazione. Poi, dentro tutte queste parole, sul palcoscenico della serietà, dell’affidabilità irrompe Pulcinella, Arlecchino, le maschere di una vita a spiegarci che il teatro si allarga, che le maschere sono tante e che i furbi non hanno più confini. I tedeschi, quelli freddi, seri, quelli che non parcheggiano mai in seconda fila, che si fermano in prossimità delle strisce pedonali, quelli che insegnano e non accettano consigli. Quelli.
E’ come trovare il primo della classe a copiare i compiti. Non si fa. Se lo hanno fatto con il diesel non potrebbero averlo fatto con le pentole, con i coltelli , con quel benedetto Folletto, il Bimbi o, addirittura, con i conti, quelli che a noi ci accusavano di averli truccati mentre i loro erano tutti perfetti? I tedeschi, che chiedono una proroga al 2021 per controllare le emissioni, perchè altrimenti rischiano di perdere la superiorità. Capito? I tedeschi, quelli che ci facevano la morale. Diesel, quello dei camionisti, di gente che si da da fare, che vive la sua vita senza starsela a menare, che non teme la fatica ma che non si fa sfruttare. Aggiungerei, alla fine della canzone: e che non si fa fregare. I tedeschi. Bah.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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