Foto Mauro Scrobogna /LaPresse 25-07-2012 Roma Politica PDL - elezione diretta Presidente della Repubblica Nella foto: Denis Verdini Photo Mauro Scrobogna /LaPresse 25-07-2012 Rome Politics PDL - direct election of the President of the Republic In the picture: Denis Verdini
Il personaggio di oggi è Denis Verdini, toscano come Renzi, Licio Gelli e Benigni, ma anche come Dante, Giorgio La Pira e Paolo Hendel. Stampella del Governo al Senato (un altro buon motivo per superare il bicameralismo paritario), Verdini ha attraversato l’arco costituzionale con movimenti di una certa ampiezza, passando dal PRI, a Forza Italia ad ALA, attuale alleato del PD.
Verdini, banchiere e politico, coinvolto in procedimenti giudiziari imbarazzanti, è spesso erroneamente additato come padre della riforma costituzionale che gli Italiani approveranno o bocceranno tra meno di un mese. Chi tifa per il no, indica proprio in questa presunta paternità di Verdini uno dei motivi più validi per bocciare la riforma. In realtà Verdini non è il padre del DDL Boschi-Renzi ma è solo uno dei tanti che, per un motivo o per l’altro, hanno deciso di sostenerlo. Verdini, come capogruppo di Forza Italia, aveva trattato con la Boschi, relatrice, similmente a quanto fatto dalle altre forze politiche, di maggioranza e di opposizione. Tranne nel caso del M5S, tutti questi incontri, compresi quelli interni al PD, sono serviti a modificare il testo del DDL fino ad arrivare alla versione finale. Nonostante la condivisione sul testo, però, i numeri in Parlamento avevano iniziato a scendere. L’opposizione interna al PD, che aveva lavorato sul testo fino alla fine, ha deciso di sostenere il NO, ufficialmente per ragioni legate alla legge elettorale. Berlusconi dal canto suo, inizialmente favorevole alla riforma, ha rotto con Renzi perché non ha gradito l’elezione di Mattarella. Di fronte a questo calo di consensi, Verdini, accortosi di essere ago della bilancia al Senato, ha deciso di sostenere la riforma, in aula e fuori. Una furbata da manuale, degna del più classico Mastella.
Attorno a questo appoggio però si gioca il destino del Referendum. Verdini è personaggio discutibile, e il suo sostegno alla riforma è probabilmente interessato. Agli occhi di molti, però, la sua persona è passata in primo piano rispetto ai contenuti della riforma. Ora molti non parlano più di ciò che verrà riformato ma dell’appoggio di Verdini, che da semplice interlocutore è diventato padre della riforma.
Vedremo cosa succederà. È certo però che, vinca il si oppure il no, l’argomento “Verdini” risulterà determinante. Questo è uno dei motivi per cui in Italia è molto difficile fare riforme: siamo naturalmente portati a fare cagnara sul dito, ma non siamo ancora capaci di ragionare serenamente sulla luna.
Nacqui dopopranzo, un martedì. Dovevo chiamarmi Sonia (non c’erano ecografi) o Mirko. Mi chiamo Luca. Dubito che, fossi femmina, mi chiamerei Sonia. A otto anni è successo qualcosa. Quando racconto dico sempre: “quando avevo otto anni”, come se prima fossi in letargo. Sono cresciuto in riva a mare, campagna e zona urbana. Sono un rivista. Ho studiato un po’ Filosofia, un po’ Paesaggio, un po’ Nuvole. Ho letto qualche libro, scritto e fatto qualche cazzata. Ora sto su Sardegnablogger. Appunto.
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