La domanda continua a frullarmi nella testa: perché?
Sì, perché sull’Unione Sarda hanno attribuito a Francesca Barracciu, sottosegretario alla cultura, una battuta ironica?
Come si sa, il sottosegretario non ha molta dimestichezza con l’ironia.
Una volta che un giornalista le ha detto che una sua affermazione era “ironica”, nel dubbio, l’ha querelato.
I presenti l’hanno sentita sibilare tra i denti: “ ‘Ironica’ ddu naras a sorri tua, maleducau!”
Eppure l’Unione le attribuisce la seguente battuta: “Che pena questi brontolosauri”: http://www.unionesarda.it/articolo/politica_italiana/2014/11/26/francesca_barracciu_contro_rosy_bindi_che_pena_questi_brontolosau-1-397608.html
Riferita a Rosy Bindi.
Rosy Bindi brontola del nuovo corso del PD.
Rosy Bindi brontolona e superata dai tempi.
Ma il tutto addolcito dal riferimento al Biancaneve disneyano: a Brontolo, il burbero dal cuore tenero.
Da un sottosegretario alla cultura—e donna sensibilissima—non ci si poteva aspettare di meno.
Un modo sofisticato per dirle che in fondo le vuole bene, facendo riferimento a uno dei pilastri su cui si regge la sua cultura.
Il mio problema è che ho visto il post originale su FB: https://www.sardegnablogger.it/per-natale-sfotti-tua-zia-bb-bindi-e-barracciu/
C’è scritto: “Che pena questi dinosauri nostalgici che non si rassegnano alla loro glaciazione!”
Non c’è nessun riferimento a Brontolo e alla Cultura (si, insomma, più o meno, mica è un ministro: un sottosegretario ha meno obblighi istituzionali).
La battuta non è ironica—così dicendo, mi paro il culo contro eventuali querele!
Sembra piuttosto sprezzante.
E forse un tantino sessista, visto che “pena” è il singolare di “pene”: avrebbe potuto evitare.
Allude astutamente al celibato di Rosy Bindi?
Se così fosse, sarebbe di una perfidia sessista, oltre che “anagrafista”—insomma, cerco di inventarmi una nuova parola anche io, per denunciare chi discrimina in base all’età.
Io Rosy Bindi, burbera dal cuore—o si scrive “quore”?—tenero, in quel postnon ce la vedo.
Tra l’altro non ci vedo neanche il rapporto tra glaciazione e il dinosauro, ma, ripeto, da un sottosegretario alla cultura non possiamo aspettarci troppo: mica è un ministro!.
Che all’Unione si siano inventati il “brontolosauro” e tutto l’addolcimento conseguente?
A qual pro?
Un quid pro quo?
Un Co.Co.Pro., un precario in cerca di raccomandazioni, che si è concesso qualche licenza poetica?
O la sensibilità di Francesca ha fatto breccia nel cuore di qualcuno?
Galeotto fu il cartone animato?
Il vento della passione per Francesca si è portato via qualcuno all’Unione Sarda.
Penso che non sapremo mai come siano andate le cose: al quor non si comanda.
Agli altri sì!
P.S. Risolto l’arcano! L’Unione è (quasi) innocente!
Quasi.
Su Twitter Francesca Barracciu ha introdotto lei stessa l’addolcimento colto e disneyano su Brontolo.
Evidentemente ha dei grandi intellettuali come consiglieri.
L’Unione, ma anche la Nuova Sardegna, ha preferito fare menzione della versione colta della freccia avvelenata scagliata dall’arco del sottosegretario alla cultura.
Quando si dice “L’imbarazzo della scelta”!
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